Iniziò tutto nella primavera del 1980, in una stanza vuota sotto un ponte dell’autostrada a Berlino Ovest. Con la registrazione del caotico (e oggi rarissimo) “Stahlmusik”, due ragazzi poco più che ventenni ““ il cantante/chitarrista Blixa Bargeld e il percussionista N.U. Unruh ““ diedero il via alla prima, grande rivoluzione industriale in musica. Un frastuono assordante si alzò dal sottosuolo della Germania divisa; una furia distruttiva e iconoclasta che ben presto avrebbe conquistato il mondo, travolto dal gioioso boato di “nuovi edifici che crollano”.

Nel 2020 gli Einstà¼rzende Neubauten festeggeranno in pompa magna i quarant’anni di attività . Sul piatto un album in arrivo tra pochi mesi e una massiccia tournèe europea, con la bellezza di tre date in programma in Italia tra il 14 e il 16 settembre (Roma, Milano e Bologna). Un lieto evento che ci dà  l’occasione per ripercorrere (in rigoroso ordine cronologico, senza badare a preferenze) alcune tappe significative della loro carriera, attraverso la riscoperta di dieci brani pescati qua e là  all’interno di una ricchissima discografia. Chiamatela pure top ten, per quanto folle possa sembrare.

EISENMOLEKUL

1980, da “Stahlmusik”

Partiamo dalle origini, ovvero da quel “Stahlmusik” di cui abbiamo parlato nell’introduzione. Registrato su cassetta all’interno di una piccola stanza sotto un viadotto autostradale, il disco racchiude in nuce alcune di quelle che, in seguito, sarebbero diventate le caratteristiche principali della musica degli Einstà¼rzende Neubauten. Il dialogo tra glockenspiel e percussioni alla base della strumentale “Eisenmolekul” ne è un esempio. Uno sgangherato matrimonio tra suoni dolci e aggressivi.

http://www.youtube.com/watch?v=qg7YGesUmTw

KOLLAPS

1981, da “Kollaps”

N.U. Unruh sostituisce il suo kit di batteria con rottami metallici e materiali di scarto vari. Il risultato si sente: il sound degli Einstà¼rzende Neubauten si fa più denso, cupo e ossessivo. In una parola: industriale.

ARMENIA

1983, da “Zeichnungen des Patienten O. T.”

Il raggio di azione degli Einstà¼rzende Neubauten si allarga, con l’inclusione di elementi world e ambient a contaminare una musica talmente innovativa da sembrare quasi indefinibile. In tutto il suo splendore dark, “Armenia” compie un piccolo miracolo: riuscire a essere terrificante e commovente allo stesso tempo. Dodici anni dopo la sua uscita, Michael Mann la incluse nella colonna sonora del capolavoro “Heat ““ La sfida”.

Yàœ-GUNG (FàœTTER MEIN EGO)

1985, da “Halber Mensch”

La fama degli Einstà¼rzende Neubauten aumenta ogni giorno di più, fino a nutrire l’ego del frontman Blixa Bargeld. La follia però rimane saldamente al suo posto: bottiglie molotov e martelli pneumatici sono una componente centrale dei concerti del gruppo tedesco. Immaginatevi un simile gioiello industrial dal vivo!

MODIMIDOFRSASO

1987, da “Fà¼nf auf der nach oben offenen Richterskala”

Si iniziano ad avvertire ombre di melodia, sepolte sotto note bassissime di pianoforte e inserti orchestrali ritagliati da chissà  dove. A scandire il tempo, le percussioni apocalittiche di N.U. Unruh e F.M. Einheit.

FEURIO!

1989, da “Haus der Là¼ge”

Gli Einstà¼rzende Neubauten chiudono il loro decennio più bello all’insegna del rock. Un rock interpretato alla loro maniera naturalmente, pieno zeppo di rumori metallici, sinistri cigolii e una linea di basso sintetica che sembra provenire direttamente dalle viscere dell’inferno. Un’infuocata danza industriale per voce e chitarra elettrica.

DIE INTERIMSLIEBENDEN

1993, da “Tabula Rasa”

Non fatevi ingannare dal titolo dell’album. Gli Einstà¼rzende Neubauten degli anni novanta non fanno tabula rasa del loro caratteristico stile, ma limano gli aspetti più spigolosi per rendere il tutto leggermente più accessibile (ma di poco, eh). “Die Interimsliebenden” è un ottimo esempio di questo nuovo percorso artistico. Tutto il brano ruota attorno a un groove alieno ma incalzante. Geniale.

THE GARDEN

1996, da “Ende Neu”

Con “Ende Neu” si spegne il fuoco iconoclasta degli Einstà¼rzende Neubauten. La band tedesca non abbandona i territori avanguardistici, ma inizia a esplorare soluzioni più convenzionali ““ soprattutto per quanto riguarda la struttura dei brani. Non tutti apprezzano, ma “The Garden” resta una bellissima canzone.

SABRINA

2000, da “Silence Is Sexy”

Il nuovo millennio degli Einstà¼rzende Neubauten si apre con una ballad lenta e oscura. A fare da tappeto ai sussurri di Blixa Bargeld, una linea di basso grassa ma essenziale. L’influenza dell’amico e collega Nick Cave si avverte con chiarezza.

YOUME & MEYOU

2004, da “Perpetuum Mobile”

Un altro brano che segna il definitivo distacco dal caos e dalla rabbia degli anni giovanili. Gli Einstà¼rzende Neubauten che devastavano i palcoscenici dei loro concerti non esistono più”…ma quanta classe! La voce di Bargeld ammalia ed emoziona.

BONUS TRACK: BLUME

1993, da “Tabula Rasa”

Blixa Bargeld duetta con Anita Lane, ex compagna e collaboratrice di Nick Cave, in quella che è forse una delle ballate più inquietanti e spettrali mai realizzate nella storia del rock. L’arpeggio di armonici sulla chitarra elettrica crea un’atmosfera davvero unica, a metà  strada tra un sogno e un incubo.

Credit Foto: Mote Sinabe