“Nairobi” è stata una sorpresa, in positivo, vi spiego il perchè.
Iniziamo dai musicisti, già più che rodati e con esperienza alle spalle: Andrea il batterista suona nei Plasma Expander, Giorgio il chitarrista invece suona negli Ice Pick Experimental Trio ed infine il bassista Leonardo degli We Were Off, insomma, un bel tris più che meritevole che già ci fa mettere le mani avanti sulla bontà di un disco. Certo una somma di talenti potrebbe non portare sempre a un buon risultato, ma stavolta tutto fila per il verso giusto. Quello che abbiamo tra le mani è un mix di una piccola parte di stoner e math rock, ma è capace di andare oltre, ricordando, a noi devoti, anche il progetto Zeus! mescolato con la violenza dei King Gizzard dell’album “Murder Of The Universe”. La realtà è che potrei andare all’infinto con questi esempi di band che mi vengono in mente ascoltando i Nairobi, ma sarebbe un errore, perchè li trovereste allora come meramente derivativi e non è certo questo quello che intendo.
Pezzi come “Escape From The Planet Of Robot Monster” sono una mina, basso dritto, batteria che freme e chitarra riverberata rendono il pezzo fantastico, una goduria per l’orecchie. “Two Bad” può esser considerata la più math dell’album, ed io che aprezzo i Don Caballero ed i Tera Melos, beh, ci sento anche un po’ di loro, infatti vado in estasi con questo sound.
Ottima opera prima e non si sente affatto la mancanza di un cantante. Ve lo consiglio? Senza ombra di dubbio.