Cosa succede quando si resta vivi nonostante tutto? Se lo chiede Channy Leaneagh, energica frontwoman dei Polià§a in un album nato prima, durante e dopo l’incidente di inizio 2018 che l’ha costretta a mesi d’immobilità forzata. “When We Stay Alive” è quindi un disco sofferto, diviso in due, umano e sintetico, in bilico tra elettro pop e momenti di quiete.
Nessun inno da dancefloor come in “United Crushers” o “Shulamith” (anche se “Fold Up” e “Little Threads” potrebbero diventarlo) nessuna sperimentazione fuori dagli schemi tipo “Music For The Long Emergency” ma il ritmo pulsante di “Driving”e “TATA”, la vulnerabilità di una “Feel Life” tutta in falsetto. C’è molto di Channy Leaneagh in questi dieci brani ma ogni sentimento è filtrato, passa attraverso mani altrui.
Produce Ryan Olson ma ad affiancarlo ci sono nomi importanti come Bon Iver, Boys Noize, Lane 8, Sasha, Daniel Wohl e il collettivo 37d03d, personalità che dominano la prima parte dell’album. La seconda, da “Steady” in poi, scritta prima dell’incidente torna a suoni elettro acustici in cui la voce di Channy Leaneagh emerge senza orpelli e si nota anche il contributo del resto della band, di Chris Bierden al basso, Drew Christopherson e Ben Ivascu a batteria e percussioni.
“When We Stay Alive” ha il sapore dei nuovi inizi dopo uno stop inaspettato, una guarigione fisica e mentale che musicalmente non è sempre a fuoco ed era forse inevitabile, ma che umanamente coinvolge.
Credit foto: Jonathan Weiner