Seconda e ultima serata del nostro weekend danese e oggi ci aspetta il concerto di Alice Boman, che presenta il suo primo LP, “Dream On”, realizzato in gennaio via PIAS, dopo un lungo percorso iniziato con gli EP “Skisser” (2013) e “II” (2014).
L’Hotel Cecil è una venue situata proprio nell’elegantissimo centro di Copenhagen e, quindi, mentre lo raggiungiamo, possiamo godere anche della bellezza artistica della capitale danese oltre che della fresca brezza serale che arriva dal mare.
Dopo il concerto di Crush, ovvero la songwriter di Copenhagen Annsofie Salomon, quando mancano circa cinque minuti alle nove, ecco salire sul palco la musicista di Malmö accompagnata dalla sua band (batteria / chitarra / synth + tromba).
La grande sala del locale danese è piuttosto piena e l’affetto verso Alice e i suoi compagni non verrà mai a mancare nella successiva ora di live.
E’ il singolo del 2018 “Heartbeat” a dare il la alla serata con i fiati che si rendono protagonisti insieme a un drumming leggero, delle splendide melodie, preziose armonie e l’immancabile tastiera di Alice: ai presenti non resta che iniziare a sognare e a emozionarsi.
Malinconica la successiva “The More I Cry”, ma ““ come da tradizione ““ il dream-pop scandinavo, pur proveniente da paesi così freddi, ha un cuore rovente e regala tantissimo calore ai fan con la sua gentilezza e la sua ricchezza sonora.
I vibranti arpeggi di “Wish We Had More Time” hanno un non so che di speciale e la rendono unica nonostante il suo clima oscuro, ma incredibilmente curativo e delicato.
“Waiting”, invece, viene eseguita da Alice in solo al piano e, se da una parte si sente la mancanza degli arrangiamenti della versione originale, dall’altra si viene colpiti così profondamente nel cuore che diventa impossibile non “perdonarle” questa scelta.
E se parliamo di intimità non possiamo dimenticare di citare la successiva “Who Knows”, che vede la Boman ancora al piano, mentre la sua chitarrista suona la sua sei corde con l’archetto, come se fosse un violino: le sensazioni sono bellissime e ti entrano immediatamente sotto pelle, causando quasi le lacrime per la commozione.
Molto determinata e decisa, “It’s OK, It’s Alright” è il brano dal ritmo più veloce della serata, mentre la vecchia “Over” ha suoni confortanti ed è impreziosita dall’aggiunta della tromba.
“This Is Where It Ends” chiude il mainset: la malinconia del brano è sconfitta con le ottime sensazioni emotive che la Boman sa regalare attraverso la sua voce e con suoni decisamente ricchi e intelligenti.
Il breve encore, infine, si chiude con “Heart On Fire”, eseguita ancora da sola al piano: è ancora una volta la passione che troviamo all’interno dei vocals di Alice a vincere i cuori dei numerosi presenti, che applaudono in maniera convinta la cantautrice di Malmö.
La serata finisce ““ è sabato e non sono nemmeno le dieci! (magari succedesse anche da noi) ““ e il calore di cui abbiamo potuto godere durante questa gradevole ora è qualcosa che ci sa confortare e che non finisce mai di piacerci. Il concerto si è concluso, ma il sogno di Alice deve essere ancora tanto lungo.