Leggo Khruangbin e mi vengono gli occhi a forma di cuore: personalmente, una delle cose più fighe degli ultimi (poveri) anni, altro non fosse per quel groove contagioso e per le trame di chitarra rotonde, organiche, ipnotiche e tremendamente vintage di Mark Speer, roba che potrebbe finire in un film di Tarantino senza problemi di sorta.
Ecco allora che la notizia di questo EP di 4 tracce, “Texas Sun”, arriva gradita come non poche: chè poi anche l’altra firma, quella di Leon Bridges (texano come i Nostri) è delle più intriganti. La band e il bravissimo soul man avevano avuto modo di conoscersi meglio nel corso del 2018 durante alcune date di tour, da qui l’idea di “salire in auto” per un immaginario viaggio insieme in auto per il loro Texas: a marcia lunga e velocità moderata, buono per godersi il panorama e respirare lenti l’aria intorno.
Stili e mondi diversi, sono i Khruangbin però a fare un passio indietro ed a cucire intorno a Bridges: i mariachi del groove lo accompagnano a volumi sostenuti nel leggero incedere della titletrack, nel dolce ritornello di “Midnight”, Laura Lee pulsa funk col suo basso in “C-Side”, arricchita da spolverate d’idiofono, appena prima della chiusura di “Conversion” che vede alternarsi Bridges nel cercare maggior profondità e Speer solleticare distorsioni con la sua fidata Fender.
Il connubio funziona, le 4 tracce ci regalano distensione e un gradevole allentamento: è il viaggio per le lunghe strade del Texas con gli amici Khruangbin e Leon Bridges. Che non sappiamo se avrà un seguito, ma, per ora, ci basta e avanza.
Photo: Pooneh Ghana