Interessante evento al Teatro Verdi di Firenze il prossimo 19 Marzo.
Si legge nella pagina dell’evento, curato da TODOMODO MUSICA ALL e nato da un’idea di Pietro Contorno, con regia di Emanuele Gamba e Direzione Musicale di Stefano Brondi:
“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” è l’ottavo album dei Beatles dalla leggendaria copertina, pubblicato nel 1967 e prodotto da George Martin.
SGT PEPPER è il concerto che i Beatles non riuscirono mai a realizzare, e i fan di tutto il mondo non poterono mai applaudire. Con un’orchestra di 20 elementi, la riproposizione degli arrangiamenti originali, la meticolosa riproduzione dei suoni e della strumentazione dell’epoca, rende questo spettacolo un’inedita versione originale del geniale capolavoro del famoso gruppo musicale britannico
Chi di noi ha ascoltato SGT PEPPER in età giovanile, spesso già maniacalmente seguace della band di Liverpool, non può non ricordare il devastante effetto sprigionato da quel disco. Nel 1974 ero un ragazzino che ascoltava già i Beatles da qualche tempo. Per me i quattro di Liverpool erano stati fino a quel momento “She Loves You”, “Help!” e “A Ticket to Ride”.
Quando misi sul piatto quel disco, per comprare il quale avevo raccolto per mesi gli spiccioli da genitori e parenti, non avevo idea di cosa mi stesse per capitare. Avevo già assimilato la “svolta” sonora di “Revolver”, ma era niente rispetto a quello che mi aspettava.
Dopo i rumori d’orchestra iniziali e la tagliente partenza della chitarra di George, la voce rauca di Paul mi lancia dritto dritto verso il tema epico dei corni inglesi del brano. Ricordo tutto di quel momento, come un fermo-immagine emotivo, una sospensione del tempo.
L’emozione fu inspiegabile. La pelle d’oca, il senso di stupore, le lacrime sulle guance. Piangevo e non sapevo perchè, mentre tutto mi appariva meravigliosamente colorato. Ho ripensato spesso in età matura a quel momento. Erroneamente relegandolo ad una esperienza tutta personale, circoscritta al piccolo mondo di un ragazzino di provincia, innamorato di musica inglese, con un improbabile caschetto del tutto fuori moda.
Poi un giorno ho letto “Summer of Love”, il libro che George Martin ha dedicato proprio a Sgt Peppers. Quelle sensazioni, quei brividi che ingenuamente avevo sempre creduto essere stati solo miei, avevano esattamente pervaso almeno tre generazioni di fans di tutto il mondo.
Ho sorriso e atteso a lungo il momento giusto per dare vita ad un sogno covato per anni. Ascoltare Sgt Peppers dal vivo. E il momento è arrivato”
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