di Beatrice Bianchi
Se Shakespeare avesse potuto scegliere una colonna sonora per una rivisitazione a Broadway di ‘Sogno di una notte di mezza estate’ probabilmente avrebbe chiamato i Lilac Will. La band romana si fa riconoscere infatti per il folk sognante ed introspettivo che la caratterizza, una sequenza di note carica di passione, ma sempre equilibrata ed armonica, che trascina in un vortice trasognato e coinvolgente. Il loro album d’esordio, “Tales from the Sofa”, si propone come un disco onirico, ma cesellato con consapevolezza, all’interno del quale le diverse esperienze e percorsi musicali dei tre membri della band, si coniugano nella realizzazione di un prodotto musicale che riesce ad essere al contempo trascendente e pacato.
Come un volo di farfalla, le tracce dell’LP sfiorano la realtà senza mai toccarla, andando a costruire un disco di storie, storie con cui ci si confronta, con cui ci si rapporta, su cui si riflette; storie per conoscere e per conoscersi.
Un insieme di influenze folk, blues e funk vanno quindi ad articolarsi in una sequenza di dieci tracce che costituiscono un cerchio fluido che si apre e si chiude con i due brani più incisivi, non tanto musicalmente, quanto emotivamente dell’album, “Black Show”, uscito come singolo già precedentemente, e “Show me how”, che, con le sue corde pizzicate, ci accompagna verso l’uscita, con delicatezza, o verso un nuovo ascolto.
Un costante tentativo di perdersi per ritrovarsi, in una dimensione astrale ed impalpabile, tramite anche la sperimentazione di sonorità disparate, ma compatibili al contempo, si esprime tanto nelle sonorità quanto nei testi, lievi e malinconici quanto basta, che raccontano sentimenti sinceri, senza mai cadere nel dolore, nell’oscurità , ma costruendo un mandala di sentimenti color pastello.
L’ascolto dei Lilac Will (l’origine del nome continua a rimanere un mistero, sempre in procinto di essere svelato) è sicuramente addolcito dall’indiscutibile abilità strumentale e musicale, che li ha non a caso portati a vincere il Roma Folk Contest, a partecipare al Roma Folkfest Spring preview in occasione del Release Party dell’album di Francesco Motta e all’essere selezionati per esibirsi alle finali del MArte Live al Planet di Roma ed alla Festa della Musica di Mantova dal MEI, ma si pone soprattutto come un ascolto di noi stessi, del silenzio della vita e delle piccole, belle particolarità dell’universo, come un’evasione breve ed imprescindibile dalla quotidianità .