Quando si parla di pop facile, immediato e cristallino, beh, è piuttosto facile mandare il pensiero alle melodie del duo inglese dei Summer Camp. Con la loro discografia passata hanno sempre dimostrato di avere la mano felicissima nel trattegiare caramelle indie-pop, tanto fresche e zuccherose, quanto capaci di evocare gli anni ’80 con il doveroso pizzico di malinconia che non guasta mai. Forse erano sempre un po’ troppo adolescenziali e correvano il rischio di non essere presi troppo sul serio.
Certo, ad ogni loro uscita, gli amanti dei ritornelli appiccicosi drizzavano subito le antenne. E facevano bene, è giusto dirlo. Sta di fatto che, anche questa volta, la premiata ditta (coppia nella vita e in musica) Elizabeth Sankey e Jeremy Warmsley, da questo punto di vista, sforna un album che è una delizia e, fin dal titolo (e pure dalla data di uscita, San Valentino), dimostra di avere un grande cuore romantico.
Questa volta, in particolare, il tutto serve come colonna sonora di una loro produzione cinematografica, che analizza proprio le classiche commedie romantiche. Chi, meglio di loro, poteva cimentarsi non solo in questo studio, ma anche nella realizzazione di una pregevole e adeguata colonna sonora al tutto? La loro musica, come accennavamo sopra, è sempre stata vicino a quel tipo di film anni ’80 dal sottofondo dolce, un po’ incasinato ma dal classico lieto fine, ma quello che stupisce questa volta è che il loro tiro si possa allargare, fino a farci respirare profumi più vecchi, giungendo fino agli anni ’60, con quei film classici in cui affascinati fanciulle sconvolgevano la vita di uomini un po’ imbranati ma simpatici, con tutto quello che ne consegue.
Se la tematica dell’amore svaria, dal primo bacio ai pensieri sullo stare insieme nel corso degli anni, alle riflessioni sulle difficoltà e ai momenti di rottura, quello che sorprende questa volta nella musica del suo è la varietà della proposta che ne amplia i soliti orizzonti, rendendo, a conti fatti, l’uscita come il prodotto migliore della band. Dal taglio motown della clamorosa “Love Of My Life” (singolo irresistibile!), alla delicatezza acustica di “You Complete Me”, agli anni ’70 (ricorrenti spesso) di “Barefoot In The Park”, passando per l’avvolgente (e avvincente) climax di “Women In Love” (sicuramente il brano con la B maiuscola di tutto il lavoro, per l’attenzione agli arrangiamenti e il lavoro vocale superbo di Elizabeth): il disco fila via che è un piacere, tra melodie agrodolci che non risultano mai troppo sbarazzine ma nemmeno troppo ricercate. L’equilibrio questa volta è perfetto.
I Summer Camp, con “Romantic Comedy”, dimostrano una maturità mai avuta, con un suono che non riguarda più i teenager dei filmetti anni ’80, ma anche gli adulti: punto di arrivo innegabile e merito di una band ora, più che mai, davvero credibile.