Potremmo anche puntare su qualche cavallo sbagliato certe volte, errare è umano, ma è giusto dire che, spesso, non ci sbagliamo affatto. Chi ci segue con devozione e costanza nella rubrica Brand New ricorderà sicuramente il nostro entusiasmo, ancora a gennaio, nel parlare di questi DISQ. Attendevamo con ansia il disco per delle conferme che, puntualmente, sono arrivate!
Questo quintetto del Wisconsin dal piglio slacker, ha convinto la Saddle Creek a fidarsi di loro e di una esuberanza stravagante che guarda al meglio degli anni ’90, mescolando il tutto con sapienza, (ir)riverenza e talento. C’è una buona dose di (auto) ironia in questi ragazzi che, con il loro sound, sembrano proprio fare una fotografia di quella ordinata confusione che può stare nella mente di un post adolescente. Tra citazioni più o meno limpide di Weezer e Pavement, i DISQ sanno essere dannatamente avvincenti, sia quando lasciano libera la loro parte più elettrica e deragliata, sia quando si mettono chieti e tirano fuori melodie acustiche cristalline, limpide e pulite.
Per noi è un si grande come una casa!