di Anban e Antonio Paolo Zucchelli
I Porridge Radio sono una band indie-rock nata nella sempre fiorente Brighton nel 2015. Dopo aver pubblicato nell’agosto del 2016 il loro primo LP, “Rice, Pasta And Other Fillers”, il gruppo inglese sta per ritornare con il suo sophomore, “Everything Bad” è in uscita venerdì 13 marzo per la prestigiosa Secretly Canadian: un disco che abbiamo trovato energetico, istintivo, sfaccettato e melodico, sì, ma dal sentimento profondo, ora malinconico, ora rabbioso. Un post-punk viscerale ma intriso da lacrime new-wave e da carezze più popedeliche, che riesce a mettere in mostra, e a nudo, il lato più emotivo della band d’oltremanica.
Noi di Indieforbunnies.com ne abbiamo approfittato per scambiare due chiacchiere veloci con la gentilissima frontwoman Dana Margolin, per parlare, oltre che del nuovo disco, delle influenze, del processo creativo, della loro etichetta e ovviamente delle loro città natale. Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao, come stai? Puoi introdurre la tua band ai nostri lettori? Da dove proviene il vostro nome?
Ciao, io sto bene, tu come stai? Sono Dana dei Porridge Radio. Gli altri componenti della band sono Georgie, Sam e Maddie. Il nostro nome proviene da una battuta che facevo con un amico quando ero una teenager e poi è rimasto quello.
Tra pochi giorni realizzerete il vostro secondo LP: siete contenti? Quali sono le vostre aspettative a riguardo?
Sono veramente soddisfatta. Ci abbiamo lavorato duramente per lungo tempo. Non so cosa aspettarmi, sono solo contenta che tra poco lo condivideremo con il resto del mondo.
Il vostro secondo album si chiama “Every Bad”: a chi o cosa si riferisce? C’è un qualche significato negativo dietro di esso?
E’ il frammento di una frase e puo’ essere sia negativo che positivo. Qualsiasi significato tu gli voglia attribuire funziona comunque.
Abbiamo già ascoltato quattro canzoni del vostro disco: ti posso chiedere del vostro sound? Come lo vorresti etichettare? Quali sono state le vostre maggiori influenze musicali?
Non sono mai sicura su quale etichetta dare al nostro sound, ma puoi ascoltare e decidere tu. Noi amiamo tantissimi generi musicali. Mentre stavo scrivendo queste canzoni stavo ascoltando molto spesso Lorde e Charli XCX.
Come fuziona il vostro processo creativo? E’ qualcosa di collaborativo? Quali sono i temi principali nei vostri testi? Da dove avete preso l’ispirazione, mentre li stavate scrivendo?
Scrivo le canzoni in camera mia e poi le porto alla band e tutti noi scriviamo delle parti e insieme le arrangiamo in versione full band. Scrivo delle cose che mi succedono nella vita e delle mie esperienze emotive.
Quali sono le principali differenze tra il vostro debutto, “Rice, Pasta And Other Fillers”, e “Every Bad”?
Ci sono tantissime differenze. Il primo album era stato registrato in un casotto. Per questo abbiamo veramente dovuto prenderci il tempo perchè suonasse come sognavamo.
La vostra città , Brighton, è un luogo molto vivace con tante persone giovani, nuove band e c’è musica tutto l’anno: pensi che possa aver influenzato in qualche modo la vostra musica e il vostro songwriting?
Suonare nelle band di altre persone e andare a vedere sempre i concerti mi ha sicuramente aiutato e ispirato sia come musicista che come songwriter.
Il vostro nuovo album verrà pubblicato dalla Secretly Canadian, una brillante etichetta già casa di ottimi artisti come Antony And The Johnsons, Stella Donelly, Alex Cameron, The War On Drugs, Whitney, solo per citarne alcuni. Siete contenti di lavorare con loro?
Siamo molto contenti di lavorare con loro! E’ davvero eccitante poter portare la nostra musica a un maggior numero di persone!
C’è un artista del passato con cui vi sarebbe piaciuto suonare o lavorare?
Mi piacerebbe che i Beatles facessero le cover di tutte le nostre canzoni.
Quale è la migliore venue in cui avete suonato? E quale, invece, è la venue dei vostri sogni in cui vorreste suonare in futuro?
Amo le venue piccole e mi piace suonare a casa delle persone. Questa è sempre la cosa più divertente.
Avete qualche nuova band interessante da suggerire ai nostri lettori?
Sì, certamente. Eccone tre qui. Ho suonato la chitarra nel disco dei Garden Centre ed è davvero bello. Poi amo anche i Great Dad e i Pet Shimmers.
Un’ultima domanda: per piacere puoi scegliere una delle vostre canzoni da usare come soundtrack di questa nostra intervista?
Sì, scelgo “Sweet”.
Photo Credit: El Hardwick