“Luna piena e guardrail”, l’ultimo disco dei Guignol, è un viaggio ad occhi aperti attraverso le esistenze delle persone comuni, attraverso tutte quelle esperienze che plasmano e modellano quella che è la loro sensibilità ed il loro modo di rapportarsi agli altri ed al mondo circostante. Respirare le loro emozioni, i loro dubbi, le loro parole ed i loro silenzi, per poi trasformare il tutto in suggestioni interiori capaci di dare vita ad un processo creativo.
Esistenze fragili, spesso grigie, a volte torbide, la cui breve durata è scandita da quell’impassibile ed inesorabile pendolo che confonde il Bene ed il Male. Esistenze che, come dice il drammaturgo rivoluzionario Konstantin GavriloviÄ Treplà«v, non sono costituite da chissà quali grandi atti di eroismo, ma si riducono ad istinti, bisogni e passioni primordiali, semplici e banali.
Ma i Guignol hanno la voglia e la capacità di non fermarsi a questa rappresentazione essenziale, scarna, scheletrica e miseramente bidimensionale della nostra realtà ; sanno bene che in quegli istinti, in quei bisogni, in quelle passioni, è celata e purtroppo annegata la nostra umanità ; è lì che risiede la luna che proietta i suoi raggi sull’inerme e gelido metallo del guardrail, trasformandolo nello schermo lucente sul quale proiettare i nostri pensieri presenti, i nostri ricordi passati, i nostri propositi per il futuro, riuscendo a vincere ““ anche solo per una notte ““ l’inesorabilità e l’impassibilità di quel dannato pendolo.
Questi nove brani sono una vera e propria presa di coscienza. Facendo leva su sonorità folk e blues, pop e psichedeliche, essi scavano nel buio profondo della nostra intimità , senza aver paura di guardare in faccia i mostri che vi dimorano e che rendono, sovente, questo mondo un luogo più inospitale e malvagio di quanto dovrebbe essere; una via crucis da percorrere, piegati, sotto il peso di tutta una serie di delusioni, soprusi, violenze che si trasformano nelle nubi che coprono la pallida luna e ci fanno piombare in un’oscurità ancora più fitta ed avvolgente.
La musica accompagna ogni singola immagine, ne delinea le forme ed i contorni, mescolandosi, a volte, con uno spoken word che esalta la teatralità , il calore ed il ritmo intrinseco delle parole, le quali rendono ““ ad ogni ascolto del disco ““ sempre più nitidi e sempre più definiti i panorami e le strade, i luoghi fisici, sia rurali, che urbani, che fanno da sfondo alla nostra cruda quotidianità . Non siamo degli eroi, certo; ma possiamo rendere migliori le nostre esistenze e quelle delle persone che ci sono vicine; ne abbiamo il diritto, ne abbiamo il dovere, solo così questo mondo che oggi ci appare così insensibile e disinteressato, ci mostrerà di avere un’anima da proiettare sul guardrail.