“Antille” è un manifesto di una sagra elettronica surrealista, poetica in cui i Pop X vestono l’abito dei sapienti sciamani.
I suoni del disco giocano, strizzano l’occhio a universi sonori distinti e distanti, la musicalità dei Pop X è una corrente alternata di novità e di cose non sentite nella precedente produzione del collettivo artistico.
Se infatti con “Musica per Noi” era stato raggiunto un picco, una vetta (l’avevamo raccontato proprio su queste pagine) oggi in questo nuovo lavoro c’è più moderazione, un suono più ponderato, posato ma non per questo meno adatto alla creazione di un panorama fantastico.
“Antille” è l’occasione per cambiare rotta, Davide Panizza tira fuori un Cabaret Voltaire, in cui ogni parola è concessa, libera e articolata in una cornice sonora complessa e diversa rispetto al passato in cui, almeno musicalmente, c’era una sensazione di immediatezza con i brani.
Eric Newton, sulle pagine del The Guardian, parlando della prima mostra dedicata ai surrealisti portata a Londra negli anni ’30 parlo così della corrente pittorica: “No doubt create a stir even among those to whom modern painting usually means nothing” (senza dubbio crea scalpore anche tra quelli che pensano che la pittura moderna non significhi nulla). Se sostituiamo a questa frase “pittura” con musica, possiamo prendere in prestito queste parole anche per “Antille” e in generale per la produzione del collettivo.
Sono, infatti, gli stessi Pop X a non lasciare indifferenti, anche quelli che dubitano davanti alla musica italiana contemporanea.
La sensazione nel sentire brani come “Il cielo è perso” o “D’Annunzio” è quella di essere accolti da quei personaggi strani ed eremitici di Jan Potocki.
“I pomeriggi persi nella noia” che stiamo vivendo in continuità in questi giorni possono essere svoltati e impiegati, proprio usufruendo di questo disco e della poetica dei Pop X.
Il mischione dei generi crea un disco che per avere una quadratura del cerchio avrebbe bisogno di un esperto del Finnegans Wake di Joyce, io fortunatamente dello scrittore irlandese non so nulla o comunque molto poco, quindi sono autorizzato a perdermi, ancora una volta, nel labirinto incompreso, incompleto ma affascinante di “Antille”.
Il disco è improntato sulla creazione di un non-genere, ma non per questo Pop X è sinonimo di “musica liquida”, Panizza e Biondani elevano semplicemente il significato della parola contaminazione.