I primi due anni di carriera dei KISS non furono particolarmente fortunati. La spasmodica corsa alla ricerca del successo li portò a produrre la bellezza di tre album in appena tredici mesi: una cifra inimmaginabile al giorno d’oggi. In un brevissimo arco di tempo, la band di Gene Simmons e Paul Stanley riuscì a scrivere e registrare una quantità  di materiale tale da rimpolpare a dovere le scalette dei concerti. E a che pro? Le sale dove si esibivano continuavano a essere semideserte.

La Casablanca Records e il suo fondatore, l’ambizioso Neil Bogart, iniziarono a preoccuparsi seriamente dopo il clamoroso flop di “Hotter Than Hell”. Gli ingenti investimenti effettuati per lanciare verso le stelle i quattro newyorchesi mascherati non stavano portando alcun frutto; il fallimento economico era letteralmente a un passo. I KISS degli esordi avevano già  le carte in regola per ottenere qualche attenzione in più: canzoni orecchiabili, live spettacolari, una buona padronanza degli strumenti e, naturalmente, un look inconfondibile e accattivante.

Al puzzle, però, mancava un unico, fondamentale tassello: la hit. Il singolo spacca-classifiche in grado di imporsi nell’airplay radiofonico. Il perfetto connubio tra testo e musica da trasformare in un manifesto del proprio stile. Uno slogan epocale che, ripetuto fino all’ossesso come fosse un mantra, divenne la formula magica che regalò l’agognata fama ai KISS: I wanna rock and roll all night and party every day.

Fu proprio l’immortale “Rock And Roll All Nite”, un fragoroso ma ultra-melodico invito al divertimento più sfrenato, a consegnare alla leggenda gli amati/odiati KISS. Un brano talmente popolare da mettere quasi completamente in ombra l’opera in cui occupa la posizione di chiusura. Il che è un vero peccato, perchè “Dressed To Kill” merita di essere ricordato tra i migliori lavori mai realizzati dalla band statunitense.

La terza fatica di Paul Stanley, Gene Simmons, Ace Frehley e Peter Criss rappresenta la naturale evoluzione di quanto ascoltato nel debutto omonimo e nel sottovalutato “Hotter Than Hell” – diamante grezzo che, più involontariamente che volontariamente, mostrò al mondo un’alternativa garage, pesante e proto-dark al tipico sbrilluccichio del glam dei primi anni ’70. Questi trenta minuti di hard rock dal piglio festoso e pop racchiudono tutta la forza e la freschezza del sound dei KISS delle origini, non ancora distratti da quelle sirene del marketing che finirono per renderli un’infallibile macchina sforna-denaro.

Due i principali punti a favore di “Dressed To Kill”: l’eccellente livello della produzione e la qualità  del songwriting. Abbandonando alcuni tra gli aspetti più spigolosi che avevano contraddistinto le prove precedenti, il quartetto ottenne un suono più quadrato e definito – forse meno corposo e originale, ma sicuramente più immediato. Un ottimo esempio di questo cambiamento sono le super catchy “Room Service”, “Two Timer” e “Anything For My Baby”: le impeccabili armonie vocali fanno da contorno a canzoni in cui convivono allegramente elementi power pop e fortissimi sapori “’60s.

L’impressione generale è che i KISS di “Dressed To Kill” guardino più in direzione dei Beatles e della scuola rock and roll degli albori che non verso Alice Cooper e New York Dolls. La classe e l’eleganza, tuttavia, non sono abiti che calzano a pennello a quattro tizi che vanno in giro truccati da demoni, marziani, figli delle stelle e uomini gatto. Nelle vene di Stanley e soci scorre il sangue bollente di chi macina hard rock ad altissimo voltaggio.

I riffoni di “She”, “Getaway” e “Love Her All I Can” ne sono una palese dimostrazione, per non parlare dei consueti assoli al fulmicotone di Ace Frehley; un po’ pochini in questa occasione, ma comunque tutti di livello eccelso. Non fatevi ingannare dalla dolcezza acustica dei primi due minuti di “Rock Bottom”: anche se è passato quasi mezzo secolo dalla sua uscita, questo resta e resterà  per sempre l’album ideale per chi vuole suonare rock and roll ogni notte e festeggiare tutti i giorni.

KISS ““ “Dressed To Kill”
Data di pubblicazione: 19 marzo 1975
Tracce: 10
Lunghezza: 30:07
Etichetta: Casablanca
Produttori: Neil Bogart, KISS

Tracklist:
1. Room Service
2. Two Timer
3. Ladies In Waiting
4. Getaway
5. Rock Bottom
6. C’mon And Love Me
7. Anything For My Baby
8. She
9. Love Her All I Can
10. Rock And Roll All Nite