Come già  saprete, Muzz è il nuovo progetto di Paul Banks (cantante degli Interpol), Josh Kaufman (stimato produttore/polistrumentista e membro dei Bonny Light Horseman) e Matt Barrick (batterista dei Jonathan Fire*Eater, The Walkmen, e della touring band dei Fleet Foxes). Oggi il trio condivide il primo singolo ufficiale “Broken Tambourine” su Matador Records.

“Broken Tambourine” inizia con il piano minimale e fluttuante di Kaufman, cresce con la voce tonante di Banks, le percussioni di Barrick e un clarinetto ritmato, mentre una porta lasciata aperta durante le registrazioni nello studio di Woodstock, porta con sè i suoni della natura circostante ed estende l’atmosfera spaziosa del brano. Scritto, arrangiato ed eseguito da tutti e tre gli artisti, il brano rappresenta al meglio l’essenza collaborativa dei Muzz, una band le cui registrazioni risalgono al 2015, ma dove lo spirito che li unisce è ben più remoto.

Quindi, come ci siamo trovati qui? Per caso, ovviamente. Banks e Kaufman sono amici sin dall’adolescenza, avendo frequentato il liceo insieme prima di essersi trasferiti separatamente a New York City per studiare. Lì, in maniera indipendente, incontrarono Barrick negli stessi circoli musicali che frequentavano. Dopo qualche anno, rimasero in contatto: Barrick suonò la batteria nel progetto di Banks con The RZA, Banks + Steelz, e in alcune sessioni di Kaufman; Kaufman aiutò Banks con il suo primo progetto solista Julian Plenti; collaborarono a vari demo; comprarono insieme uno studio a Philadelphia. Quando si presentò l’opportunità  di fare musica come trio, i tre gentleman la colsero al volo.

Mentre “Broken Tambourine” è il primo singolo ufficiale su Matador, all’inizio del mese i Muzz condivisero “Bad Feeling” in maniera anonima su Soundcloud. Stereogum lo descrisse come “un brano indie sorprendentemente sciolto e sobrio che aumenta di bellezza ad ogni ascolto.” Insieme questi due brani offrono un assaggio del sound oscuro ed espansivo dei Muzz e della chimica artistica e genuina che li unisce.

Photo Credit: Driely S.