Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto
PEARL JAM – “Giganton”
[Monkeywrench]
Dopo le sperimentazioni sonore del primo singolo “Superblood Wolfmoon” che tanti aveva destabilizzato il successivo “Dance of the Clairvoyants” riportava Vedder e soci su coordinate più classiche. Oggi esce “Giganton” per capire dove si sta spingendo la band di Seattle adesso non dobbiamo far altro che premere play.
SUFJAN STEVENS, LOWELL BRAMS – “Aporia”
[Ashmatic Kitty]
Sufjan Stevens si unisce al patrigno, e co-titolare dell’etichetta Ashmatic Kitty, Lowell Brams (sì proprio quello di “Carrie & Lowell”), per un album dal sapore ambient interamente composto nei ritagli di tempo tra un tour e le sessions in studio per altri progetti.
Le cose vanno così quando stai facendo un session con qualcun altro. Il novanta percento del materiale è assolutamente inascoltabile, ma se sei abbastanza fortunato il dieci percento è pura magia. Ho solo dovuto tirare fuori quei momenti magici. parola di Sufjan…e noi ci fidiamo ciecamente.
BON IVER – “Blood Bank EP” (10th Anniversary Edition)
[Jagjaguawar]
“Blood Bank” compie 10 anni (in realtà il traguardo è stato superato l’anno scorso) e torna oggi disponibile con un po’ di novità , in primis le interpretazioni dal vivo di ogni traccia registrata, rispettivamente a Stoccolma, Dallas, Londra e Parigi (al Pitchfork Music Festival di Parigi 2018). La data di Milano arriverà tra un pò (novembre), inganniamo l’attesa con questo ascolto:
WAXAHATCHEE – “Saint Cloud”
[Merge]
Dopo l’ottimo split album “Farrewell Transmission” diviso con Kevin Morby Katie Crutchfield torna con un lavoro solista, il suo quinto. Saremo ancora in balia di chitarre e melodiche sensazioni indie ninenties ? A voi l’ascolto:
SORRY – “925”
[Domino]
The Londoners’ tales of sex, drugs and mid-20s doldrums have got people talking (The Guardian Guide).
Da Londra direttamente su Domino un altro atteso debutto di pop-ibrido e chitarre.
NICOLAS JAAR – “Cenizas”
[Other People]
‘Ceneri’ (traduzione italiana di “Cenizas”) esce oggi a 4 anni di distanza dell’ottimo “Sirens”. Scritto tra il 2017 e il 2019 l’album è mixato da Jaar in collaborazione con il compositore Patrick Higgins, i due avevano già lavorato insieme nel progetto AEAEA.
THE ORB – “Abolition of the Royal Familia”
[Domino]
Il ritorno dei pionieri della ambient-house music, capitanati sin dalle origini da Alex Paterson.
“Abolition of the Royal Familia” marca la prima importante collaborazione tra Paterson e Michael Rendall come co-writers, segnando inoltre il ritorno di Rendall nella formazione dal vivo, e la produzione di Youth. Numerosi gli ospiti nel nuovo lavoro: da Youth a Roger Eno, da Steve Hillage a Miquette Giraudy (Gong and System 7).
BRIAN FALLON – “Local Honey”
[Lesser Known]
Fuori oggi il nuovo disco solista del leader dei Gaslight Anthem.
Ogni singola canzone parla di adesso. Non c’è nulla su questo disco che abbia a che fare con il passato e perfino con il futuro, ha a che fare solo con i momenti presenti e con le cose che ho imparato e che sto trovando nella vita di tutti i giorni. Questo disco parla al 100% di oggi. Non parla di sogni gloriosi e nemmeno di fallimenti miserabili, parla solo della vita e di come la vedo io.
DIRTY PROJECTORS – “Windows Open” EP
[Domino]
A pochi giorni di distanza dall’ottima cover di “Isolation” (John Lennon) realizzata in favore dell’organizzazione MusicCares in prima linea per tutelare artisti e addetti ai lavori colpiti dall’emergenza coronavirus, i Dirty Projectors pubblicano un EP di 4 inediti.
Fuori oggi il nuovo disco solista del leader dei Gaslight Anthem.
Tutti i brani sono cantati dalla chitarrista della band Maia Friedman. Il deus ex-machina Dave Longstreth scrive, produce e mixa il tutto.
MATT ELLIOTT – “Farewell To All We Know”
[Ici D’Ailleurs]
Dalla cartella stampa:
Matt Elliott non canta mai certezze e preferisce il dubbio. Forse il peggio è finito? Forse… Forse la tempesta è passata e devastato tutto ed ora dobbiamo solo ricostruire e vivere di nuovo. “Farewell To All We Know” ci mostra la distanza che deve ancora essere percorsa e cammina accanto a te – proprio accanto a te !Farewell To All We Know” è l’amico che non ti risparmia la verità come fanno davvero tutti i veri amici. Secondo voi ci può essere disco che legge meglio questi giorni di delirio ?
HALF WAIF – “Caretaker”
[ANTI-]
A distanza di due anni da “Lavander”, Half Waif torna con un nuovo LP.
L’artista racconta così “Caretaker”:
E’ un album che negozia lo spazio tra lavorare da soli e insieme agli altri, tra l’isolamento e la connessione…
Il disco è stato prodotto dalla stessa Nandi Rose insieme a David Tolomei, che si è occupato anche del mixing.