Sono passati quasi quattro anni dal suo debutto, “Emotions And Math”, e, dopo l’EP “Born Yesterday” del 2018 e il tour nordamericano insieme a Neko Case e Kimya Dawson del 2019, questo weekend Margaret Glaspy è ritornata con un nuovo album.
Il disco, che è stato prodotto dalla stessa musicista nativa di Sacramento insieme a Tyler Chester, la vede passare da un suono folk-pop basato soprattutto sulla chitarra a territori più elettronici, in cui le canzoni sono maggiormente costruite intorno ai synth.
“Killing What Keeps Us Alive” non inizia certo nei migliori dei modi con la voce di Margaret filtrata dal vocoder ““ e le emozioni purtroppo tardano ad arrivare ““ ma fortunatamente è portata al centro della scena poco dopo, supportata da un buon lavoro di piano e drum-machine.
In seguito “You’ve Got My Number” si butta su sperimentazioni soul / R&B, il cui rumoroso risultato, però, non è purtroppo dei migliori e risulta piuttosto fastidioso alle nostre orecchie.
“So Wrong It’s Right”, invece, ci coinvince con i suoi synth, le sue velocissime percussioni e un’inaspettata, ma graditissima dose di energia, capace di farci muovere la testa.
La successiva “Heartbreak” fa poi un tuffo nella Bristol degli anni ’90 e sembra immergersi in un gentile mondo trip-hop, davvero nostalgico, morbido e godibile, mentre “You Amaze Me”, incredibilmente minimale nella sua strumentazione, ci tocca il cuore con la sua grande sensibilità .
Non possiamo evitare di citare infine “Consequences”, che con il suo piano e i suoi effetti in sottofondo, chiude il disco con una grande, ma gentile forza emotiva.
Sicuramente il talento non manca a Margaret e più punti di questo “Devotion” sono apprezzabili, anche se non tutto gira alla perfezione: la promozione comunque ci sembra giusta in attesa di vedere quali strade deciderà di percorrere in futuro.
Photo Credit: Josh Goleman