Secondo EP per la band di Brighton. Comprende tre brani, compreso quel “Never” già uscito come singolo il mese scorso. “Nylon Wire” apre il disco, solita energia post-punk con chitarre taglienti e basso incalzante.
La leggenda narra che il brano sia nato in sala prove (i ragazzi ci passano parecchio del loro tempo, evidentemente preferiscono l’odore di muffa a una passeggiata al Brighton Palace Pier) quando una corda della chitarra del frontman Andy Buss si ruppe. Invece di sostituirla immediatamente la band continuò in una jam session che, in pochi attimi, plasmò la forma di questo brano che ha mantenuto lo stile grezzo tipico saletta che possiamo effettivamente apprezzare nella parte finale del brano, ottimo dialogo tra sezione ritmica e chitarre. L’EP è stato registrato presso il Brighton Electric Studios e curato da Theo Verney che ha saputo enfatizzare su questa esigenza della band: energia grezza e diretta.
Il vero inedito del disco è “Four Is The Last Four” in pieno stile EB, il testo è una riflessione sul tema del lavoro, quello di tutti i giorni, quello di chi “timbra il cartellino” per portare ricchezza alle solite grosse società commerciali. “è tutto senza senso come il titolo, come molti dei testi. E sembra che non ci sia via d’uscita” commenta Andy riguardo il brano.
L’attesa di un loro album di inediti assume a questo punto un’urgenza religiosa!