L’estrazione musicale di Hamilton Leithauser è chiara, lo sfondo in cui si muove il suo pop altrettanto, anzi appare disco dopo disco sempre più cristallino.
L’album “The Loves of Your lives” però non è un puro specchiarsi nella sua storia personale e nei capitoli precedenti delle sue intuizioni sonore, ma anzi un’aggiunta preziosa. Le architetture del disco sembrano attratte,ispirate da una grande forza che come un’energia cosmica pervade nell’universo della canzone d’autore: Leonard Cohen. L’immaginario, non solo quello grafico del disco, abbraccia il Cohen di “Death of Ladies’ man” e si coniuga, integra con l’estremo gusto da storyteller di Leithauser.
Il disco scorre e viaggia come un fluido saggio scritto sul New Yorker pieno di autenticità e fantasia, e anche con un pizzico di quella puntigliosa sobrietà che da quasi fastidio. Parole come autenticità e fantasia possono sembrare distanti, ma in realtà fanno parte di quella profonda credibilità artistica di “The Loves of Your Lives” che è un magma di storie, personaggi e racconti.
Scritto, pensato e immaginato a New York, il disco di Leithauser è il lavoro più Woody Alleiano della sua vita artistica, pieno di ironie e sfaccettature della realtà , come mostra il testo di “The Stars of Tomorrow”.
Il brano in questione è sicuramente il più strutturato ed è incastonato esattamente a metà dell’opera, la funzione di questo pezzo è importante perchè effettivamente fa da fulcro del lavoro.
Nel disco esce fuori la voglia, il bisogno di raccontare dei personaggi urbani, coraggiosi e delle volte controversi. L’identità dei personaggi vive attraverso la vocalità delicata e una produzione che suona in modo molto accogliente, famigliare. Le varie storie raccontate vengono fuori anche in pezzi dalla poetica distante come “Wack Jack” o in “The Old King”.
Leithauser con la sua forza creativa ha attraversato gli anni “’00 e gli anni “’10 mostrandosi sempre versatile ma in “The Loves of Your lives” viene fuori l’artista in ogni aspetto, da quello vicino all’anima dei The Walkmen fino alle influenze ritmiche dettate dal lavoro con Rostam.
“The Loves of Your lives” è un’isola in cui tutto sembra imperturbabile, tutto va, in una situazione a metà tra la noia estatica e l’entusiasmo.