Nel 1891 a Chicago scoppiò un grande incendio che distrusse quasi completamente gli edifici della città . Se i Melkbelly non lo fecero la seconda volta con il loro album di debutto “Nothing Vallet” (2017) potrebbero riuscirci con “PITH”. Non che i quattro ragazzi del Midwest abbiano tendenze piromani ma da qualche anno – calcano le scene dal 2014, anno del loro primo EP “Pennsylvania” – si sono guadagnati una bella reputazione, addirittura considerati da Stereogum “la più eccitante band al SXSW” di un paio d’anni fa.
La band è formata da Miranda e Bart Winters, lei voce e chitarra, lui marito e altra chitarra. Alla felice coppia si aggiungono Liam, il bassista fratello di Bart e per ultimare il quartetto, alla batteria, James Wetzel che, affondando le sue radici nel sacro terreno del jazz, ha idealmente raggiunto il cielo orientandosi verso il sole della successiva attrazione, quella per il noisy rock suonato da band come i Daughters o i Lightning Bolt. Scelta che vi consigliamo di valutare attentamente, come attentamente vi consigliamo di vederlo armeggiare con le bacchette su un palco per la grande energia che sprigiona massacrando quel rullante che di dice tirato al massimo.
Undici canzoni scritte in un periodo di lutto per la scomparsa di un amico, riflettono la difficile condizione emotiva della band che ha saputo trovare nel disagevole senso della perdita e nella conseguente e inevitabile nostalgia gli strumenti per riconsiderare la ragione del dolore come una nuova luce sull’abbuiata visione della vita.
L’album riesce a unire il lato melodico della voce appassionata di Miranda con le peripezie strumentali del resto della band, aggressiva ma sempre in funzione della componente melodica. Il grande pregio di questa band è proprio questa capacità di tenere la linea melodica del cantato in una sorta di “contrasto assecondato” con la parte strumentale, e viceversa. In altre parole, si crea questa sensazione di brano pop “sporcato” dal noisy che ne affievolisce il potere “catchy”. Ma è proprio questa la caratteristica che rende i brani dei Melkelly unici. Ti costringono a entrarci e sfidarli, perchè ti portano sempre in una direzione che non ti aspetti.
Melkbelly, da Chicago. Non provocheranno un altro incendio in città ma i loro brani sono come attizzatoi arroventati che danno fitte lancinanti al cuore…
Credit Foto: Ariella Miller