Mi sono preso un annetto buono per terminare questo libro. Senza eufemismi: è stata una delle letture musicali più piacevoli in cui mi sia mai imbattuto.
Che mi trovassi tra le mani qualcosa di grosso l’ho capito subito e così piuttosto che divorarlo, reazione contraria alla mia che comunque comprenderei, ho preferito cibarmene lentamente, soffermandomi su ogni parola, riascoltando ogni canzone trattata, per coglierne nuove sfumature, angoli, prospettive. Oltre che ovviamente gustare le storie ad esse associate, alcune letteralmente travolgenti, letterarie (Indian Summer, Baba O’ Riley) altre intimamente toccanti e oneste (I Offered It Up To The Stars And The Night Sky, Jerusalem, Serve The Servant, These Important Years).
Intrascurabile, sebbene non centrale, anche il lavoro critico e di ricostruzione storica fatto sui pezzi e sugli artisti citati, comunque mai onanistico e sempre funzionale alla narrazione. Intrecciando le vicende dietro la creazione dei brani al supporto emozionale che hanno potuto offrire, il libro elargisce curiosità a pacchi.
“Ambulance Songs” arriva dove tantissimi libri di musica non arrivano perchè non parte dalle canzoni, ma da noi, dal rapporto che abbiamo con la musica (e le altre arti), dal suo potere salvifico.
Il termometro del successo dell’operazione è la vitalità del blog ad esso collegato, che conta ormai centinaia di nuovi capitoli, inviati da quella che ormai è una vera e propria famiglia di lettori. Ovviamente il mio è in dirittura d’arrivo.
Autori: Luca Buonaguidi – Salvatore Setola
Titolo: Ambulance Songs. Non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita
Editore: Arcana
Pagine: 252
Prezzo: 17,50 euro