Ci erano mancati parecchio gli Other Lives, ma ora questo digiuno lungo cinque anni è terminato perchè questo weekend Jesse Tabish e compagni hanno realizzato il loro quarto LP, “For Their Love”.
Dopo essersi trasferiti dal nativo Oklahoma a Portland qualche anno fa, recentemente il frontman e la moglie Kim, anch’essa entrata a far parte di questo nuovo disco, si sono spostati nella regione delle Cooper Mountain, sempre in Oregon, dove l’album è nato ed è stato registrato.
Dopo aver sperimentato con l’elettronica nel lavoro precedente, Tabish e compagni, qui ancora accompagnati dal batterista Danny Reisch, hanno deciso di ritornare a utilizzare strumenti più tradizionali, se ci permettete l’uso di questo termine.
Partiamo con “Sound Of Violence” e, pochi secondi dopo, già possiamo godere di incredibili archi che mettono subito in luce la classe di questo gruppo statunitense: i ricchi e lussuosi arrangiamenti orchestrali del pezzo non tolgono, però, spazio alla voce di Tabish, che rimane al centro del gioco, essendo di fondamentale importanza nell’economia della band.
“We Wait”, probabilmente la nostra preferita del disco, è inizialmente molto semplice, per poi arricchirsi gradualmente con nuovi toni, ma ciò che più ci colpisce è la sua sensazione cinematografica che, nel dolore del racconto ““ il brano parla di un amico di Jesse ai tempi della sua militanza nella precedente band, gli All-American Rejects, ucciso proprio per mano di un famigliare di un componente del gruppo ““ continua a risaltare grazie anche e soprattutto all’aggiunta di nuovi strati sonori.
Synth e piano contribuiscono a creare una grande tensione all’interno di “Nites Out”, un pezzo elettrizzante e cupo allo stesso tempo, mentre “All Eyes ““ For Their Love” ci mette i brividi con i suoi incredibili e ricchi arrangiamenti vocali (ottimo qui il lavoro di Kim Tabish) e gli stili e i ritmi che cambiano all’interno della stessa canzone ““ da segnalare anche un eccellente e variegato drumming.
Più semplice ““ chitarra e piano ““ ma non meno severa la conclusiva “Sideways” che ci regala le ultime emozioni di questi (brevi) trentasei minuti.
Difficile descrivere cosa si prova ascoltando un album di questa caratura: “For Their Love” non è uno di quei dischi che entrano nella mente la prima volta, ma minuto dopo minuto, ascolto dopo ascolto, ci si innamora delle sue sensazioni e dei suoi dettagli. Il minuzioso lavoro compiuto anche questa volta da Tabish e soci ci sa scaldare il cuore ed è senza dubbio destinato a rimanere: non possiamo che applaudirli in attesa di un loro ritorno live in Italia ““ magari sulla nostra spiaggia preferita (l’Hana-Bi di Marina Di Ravenna) nell’estate 2021.
Photo Credit: Will Walle e Taylor Grey