Se c’è una cosa di cui possiamo esser certi è che questi ragazzi australiani hanno fatto, nel tempo, incetta di ascolti di gente come The Stone Roses, Primal Scream, Happy Mondays, New Order e tutta l’affascinante scena alternativa inglese da fine anni ’80- primissimi anni ’90.
Dopo una manciata di pezzi diffusi dal 2017, è recentemente uscito il loro album d’esordio “Ascension”: tempo di premere play e veniamo catapultati nella Manchester più allucinata e festaiola, in piena bomba baggy.
Certo, si gioca tutto sull’effetto nostalgia e l’originalità è al minimo sindacale, brani come “Football Music” o “Another Way to Heaven” dimostrano tutta la loro venerazione per gli anni passati, in special modo – parrebbe- per la band di Ian Brown, John Squire, Mani e Reni: ma i quasi 45 minuti di “Ascension” filano che è una bellezza, specie per chi come gli stessi Dress Thèque guarda al passato con una punta di malinconia per trovarci comunque dentro la giusta e necessaria carica.