Sophomore per la band ligure dei Roomates dal titolo “Roots”, un concept album ispirato alla Divina Commedia di chiara impronta hard rock con la produzione di Pietro Foresti (Guns “‘n’ Roses, Korn, Asian Dub Foundation, Unwritten Law).
L’album scorre libero e senza orpelli lungo i dieci brani dove ora si odono sonorità a tinte alternative-metal come ad in “Path of the sinner”, “Second One” e “Feed Me” – che riportano alla memoria Shinedown, Seether e amici vari – ora pezzetti di southern-rock come in “Want” o in “Pride” senza che all’appello manchino episodi da hit come in “Summit” o “dolci” ballate come nella title track di chiusura.
Insomma, il quartetto sanremese composto da Davide Brezzo (chitarra e voce), Danilo Bergamo (chitarra e voce), Marco Oreggia (basso e voce) e Alessio Spallarossa (batteria) riesce a sviluppare un classico hard rock ma dalle sonorità fresche ed ispirate, sicuramente ben suonato con arrangiamenti di qualità come per esempio in “Acedia” miglior brano del disco.
Tutte le tracce comunque si rivelano di qualità e dalle buone potenzialità così come l’esecuzione ad opera dei ragazzi liguri, caratterizzata da incroci di chitarre convincenti sorretti dal una solida base ritmica e dai passaggi vocali azzeccati.