Semestre ricco di esordi, nonostante Covid-19 e rinvii vari che si sono succeduti. Uno dei più interessanti si sta dimostrando quello che porta la firma di Hayley Williams, ex Paramore. E si perchè, la trentunenne artista statunitense ha deciso di pubblicare il suo debutto in tre puntate pubblicando i primi due ep “Petals For Armor I” ad inizio anno e “Petals For Armor II” qualche settimana fa, mentre l’ep finale, che chiude il full-length, è uscito venerdì 8 maggio.
Dunque, partiamo già con delle idee chiare sulla proposta musicale della vincitrice di un Grammy Award la quale ha già ottenuto da più parti ottime critiche su questo “Petal For Armor”, prodotto da Taylor York, secondo chitarrista dei Paramore.
Lasciato per il momento alle spalle il punk-pop della formazione madre, la frontwoman del Mississippi si allontana drasticamente dalle radici della band lanciandosi in una miscellanea di sonorità per lo più accomunate da una spiccata impronta funk come in “Watch Me While I Bloom” ma anche R&B come in “Over It”.
Quindici tracce per cinquantacinque minuti – che sarebbe stato eccezionale ascoltarle tutte insieme – capeggiate dalla traccia d’apertura nonchè primo singolo “Simmer” (successivamente remixata dalla cantante-compositrice-produttrice Caroline Polachek), inno femminista accompagnato da una elettronica spinta, linee di basso jazz e corposa batteria.
La successiva “Leave it Alone”, che si destreggia tra archi e chitarre, denota una particolare attenzione degli arrangiamenti, così come l’inquietante mood di “Sudden Desire” al quale si contrappongono le note lussureggianti e poppeggianti contenute in “Dead Horse” e “Creepin’.
Hayley sa bene che è la sua dote principale a fare la differenza e si adopera per sperimentare la sua voce in tutti i modi risultando, quindi, decisamente naif imbattersi in venature soul, quelle di sponda oltremanica alla Sade, nei caldi brani “Taken” e “Why We Ever” ma anche nella closing track “Crystal Clear”.
E se con i synth di “Pure Love” anneghiamo in un mare di sonorità vintage anni ’80, di recente ascoltate negli ultimi lavori di Bat For Lashes e Little Scream, nel malioso sound di “Roses/Lotus/Violet/Iris” (dove figurano Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacusnella) le pizzicate di basso sussurrano ad un azzeccato violino trasformando il pezzo nel gioiellino dell’album. A farle compagnia, il complesso e cupo art-rock di “My Friend”, davvero notevole.
Non manca il pizzico dancefloor dalle contaminazioni techno di New Order memoria in “Sugar on the Rim” come non mancano passaggi di intensità minore come nel psichedelico singolo “Cinnamon”.
“Petal For Armor” è un disco che abbiamo per un terzo già assaporato da un po’ e con quest’ultimo mini capitolo il cerchio si chiude con un risultato davvero sorprendente. Brava Hayley, anche se non avevamo dubbi.
Credit Foto: Lindsey-Byrnes