Tornano a farsi sentire gli stimoli blues rock nel denso panorama italiano elettronico dalle melodie morbide con i The Young Nope carichi di grinta e distorsioni, lucidi nel padroneggiare le lezioni dei vari Verdena e Bud Spencer Blues Explosion senza risultare una loro copia sbiadita.
Il trio abruzzese in dieci brani traccia un percorso astratto del blues rock: abbraccia le origini toccando la versione acustica (“Reso Fonico”), cerca la melodia (“Subliminale”), riprende la vena riverberata anni Settanta (“Sei un Rolling Stone”), viaggia nella dispersione dei confini geografici, guidando nelle sonorità desertiche, sabbiose, come in “Calcare”; esplora l’immaginazione strumentale (“Musica per un film”) e la sua versione di inizio duemila caratterizzata dalla presenza massiccia della chitarra fuzz, zanzarosa con un’impronta più punk che blues, ben esaltata in “Cento Fiori”.
La gestazione dell’album è durata circa tre anni di lavoro che ha permesso loro di limare i dettagli, di approfondire il discorso musicale cercando un personale collegamento tra influenze storiche e presente. A “Gulp!” non manca nulla: è accattivante, nuovo e fresco; un ascolto consigliato a chi cerca un po’ di analogico in questo mondo digitale.