Altro gran bel disco del debutto. Questa volta tocca ai texani Sweet Spirit che intraprendono la via dell’esordio accompagnati da una major (Merge Records) con questo pulsante album – distribuito in Italia da Goodfellas – che porta il titolo di “Trinidad” (dalla nonna dell Ellis, Trinidad Sanchez-Montemayor). Il sestetto statunitense capeggiato dalla carismatica frontwoman Sabrina Ellis, che si compone inoltre di Danny Blanchard (batteria), Andrew Cashen (chitarra), Jon Fichter (basso), Jake Knight (tastiere) e Joshua Merry (chitarra solista), ci immerge in un variopinto ritratto di sonorità che spaziano dal disco-glam di “Only Love” o “Empty Bottle” o nell’acid rock del singolo “Llorando” ma anche dal garage rock a tinte soul di “Fear is a Lie”, che evoca riff dal tipico sound alla The Bellrays.
Senza dubbio il piatto forte della band è la sorprendente voce di Sabrina, capace di adattarsi perfettamente ai cambi di note che si susseguono nelle nove tracce dell’album, soprattutto quando quest’ultime risvegliano movenze seducenti come in “Fingerprints” ovvero si macchiano di sciccosi glitter e fronzoli come in “Coincidence” o, meglio ancora, si lanciano in territori pop-eighties a tinte pastello di “No Dancing”, miglior brano del disco a parer mio.
Insomma, un debutto di tutto rispetto ma con qualcosa in più. Ci piacciono davvero.