è veramente impressionante quello che è riuscito a fare, dal 2012 ad oggi, Christoffer Franzèn con il suo progetto solista Lights & Motion. Molte sono le musiche composte dal polistrumentista svedese di Göteborg utilizzate come colonne sonore in documentari BBC, o suonate durante il Super Bowl, o arrivate direttamente fino ad Apple e Google. Non stiamo quindi parlando di un professionista qualunque del mondo della musica cinematografica, ma di un compositore affermato che lavora nel sottobosco e che, anche questa volta, non si è smentito.
“The Great Whide Open” è l’ennesimo capolavoro di sinfonia melodica, un disco ricco di una componente post rock che sa regalarci emozione dal primo all’ultimo secondo, con i suoi forti ‘chiaro scuri’ sempre molto trascinanti. Una colonna sonora perfetta per la vita di tutti i giorni, ma anche per le occasioni speciali. Cavalcate epiche che ricordano M83 e insegnamenti di dinamica alla Sigur Ros ci accarezzano le orecchie, regalandoci sensazioni da sogni ad occhi aperti. Una lezione di musica e composizione che dura circa quarantasei minuti, tra perle come la malinconica “SeparatedHearts” e la marciante “Woven”, che con il suo crescendo incessante riesce a liberare il cuore pieno di emozione.
Un intreccio costante di chitarre delizia i palati più sopraffini, anche se, a dirla tutta, le sei corde non sono le vere protagoniste del film. L’ arrangiamento dei brani infatti conferma l’abilità tecnica del compositore nel voler far giocare, ma soprattutto dialogare, i vari strumenti tra loro, senza metterne uno per forza in primo piano. Si sposa, come consuetudine per Lights & Motion, l’idea dello strumentale, in tutto il disco infatti manca una voce solista, presente solamente nella travolgente “Wolves”, con il cantante Johan Hasselblom, che con la sua chiara ed angelica voce ci delizia l’animo, catturandoci in pieno, e nella conclusiva “I See You” (canzone candida e avvolgente che si avvale della voce di Frida Sundemo).
La formula risulta vincente: il disco non perde un colpo, è coinvolgente e rilassante allo stesso tempo. La produzione, da manuale, sicuramente aiuta ad apprezzare, siamo a livelli alti, altissimi, tutto è miscelato perfettamente, bilanciato, ogni cosa è al suo posto.
Che dire…un album intenso, suggestivo, emozionante, che conferma la capacita compositiva e strumentale di Christoffer Franzèn, che ancora una volta riesce a farci alzare in piedi, meritandosi un applauso clamoroso.