Si chiama Bradley Mullins, ma il suo moniker è Brad Stank, proviene da Liverpool e, ai tempi dell’università , suonava in una band insieme ai due componenti dei compianti Her: questo weekend il musicista inglese ha realizzato, via Heist Or Hit, il suo primo album, che arriva a un anno e mezzo di distanza dall’EP d’esordio “Eternal Slowdown”.
Sulla sua pagina Facebook definisce il suo sound come “Sexistential Pop”: in “Kinky Om” Brad prende idee dalle religioni orientali (come si puo’ anche notare dalla copertina del suo disco) e le fonde con i suoi suoni sexy, sornioni, malinconici, perfettamente poppy a-la-Mac De Marco (grazie anche all’ottima produzione di Saam Jafarzadeh, che aveva lavorato su entrambi gli LP degli Her), ma anche estremamente raffinati.
Il 2019 è stato un anno abbastanza pesante per Stank ed è stato segnato da parecchi fatti negativi: dalle inaspettate morti dei già citati Her a quella di un suo amico dei tempi del college, passando per la fine della sua relazione sentimentale.
Scrivere questo disco forse è stato una specie di terapia per Mullins: non c’è mai voglia di accelerare il ritmo, ma sin dalla prima nota il musicista inglese preferisce riflettere come dimostra la opening track “Kinky Visitation”. Un leggero viaggio in un mondo psichedelico e rilassato, con vocals calmi che accompagnano una suadente strumentazione di chitarra, synth e batteria, leggera e gradevole.
Impossibile non citare “Breathing Like A Baby”, che accompagna una sei corde dai toni blues con la voce pacata e melodica di Brad e il rap dello statunitense Ryshon Jones, che non risulta per nulla fuori luogo.
Meraviglioso il passaggio jazz di “She Was A Tease” grazie a un sax che arricchisce il suono pulito e gentile di Stank, mentre “I Had”…” è decisamente malinconico e ci emoziona con la voce profonda e sincera di Brad.
Lo spirito meditativo che pervade tutto il disco è presente anche nella title-track “Kinky Om”, che chiude questo album: non possiamo esimerci dal segnalare quegli splendidi fiati che decorano con eleganza e intelligenza la melodia dolce-amara della canzone.
Un disco magico, affascinante, mistico, riflessivo che, in poco più di mezz’ora, è capace di fondere con garbo, raffinatezza e disinvoltura elementi provenienti da mondi diversi senza per questo perdere mai la direzione: un esordio davvero molto positivo per Brad Stank, che pensiamo potrà trovare importanti riscontri nelle classifiche di fine anno.