Abbiamo intervistato wLOG per saperne di più sul suo progetto fresco, indipendente, giusto ed orecchiabile (ma non per questo scontato). Questo è stato il nostro risultato.
wLOG, un nome che si sente spesso dire in giro, ma che vuol dire?
E’ prima di ogni altra cosa un acronino secretato che mi porto dentro e fuori da tanti anni. E’ anche sulla pelle. Oltre ciò in matematica è una dimostrazione valida per tutti i casi che però restringe la premessa ad un caso speciale. Mi piace molto l’idea che un caso particolare ( mi ci sento ) sia la premessa ad una prova generalizzabile.
“Naftalina” è veramente interessante, ci racconti della sua nascita, crescita ed evoluzione?
“Naftalina” è un pezzo nato davvero spontaneamente come tantissimi dei miei. Scrivo moltissimo da tanti anni. Non è semplice decidere quale brano produrre e pubblicare. La canzone è nata dopo aver visto un film di Polanski che mi ha fatto ricordare cose. Come spesso mi accade, quasi quotidianamente, è nata lei. Da ora il progetto wLOG si farà ancora più intimo. Voglio provare a tirare più fuori l’essenza della canzone senza rinunciare al sound.
Credi che sia meglio la formula singoli e che nessuno ascolti più un album per intero?
Non mi sono posto il problema. Ora è uscito un EP con quattro brani. Un brano più indie dance dark. Un brano indie summer con una struttura strana e due ballad molto intime. Sto lavorando ad un concept album ancora più ampio per il dopo estate. Prima di tutto ho bisogno di esternare perchè mi fa stare meglio. Non voglio piu’ riempire la stanza di fogli e note che si dissolvono. Arrivare anche solo al cuore di una persona , per come la vedo, è già una magia”…
Qual è il tuo rapporto con i vari social? Pensi stiano togliendo qualcosa alla musica o invece diano opportunità prima inesistenti agli artisti?
Faccio fatica. Mi annoiano. Sono piatti e sempre uguali. Da semi eremita che vive sul cucuzzolo di una montagna vedo tutto con lenti un po’ particolari. Sono a favore della tecnologia e del progresso. Però oggi mi sembra stagnante, banale e poco funzionale. Tutto un po’ statico.
Credo che per un artista sia più importante il progetto che il profilo.
Cosa ne pensi delle dirette live che sono state all’ordine del giorno durante il periodo della quarantena? Troppe cose da dire o troppo egocentrismo?
Personalmente ho preferito postare un paio di inediti easy. Erano giorni molto delicati. Ho preferito farmi gli affari miei proprio per non strumentalizzare nulla.
Ci dici cinque nomi di cantautori con cui ti piacerebbe collaborare? O che ti hanno in qualche modo influenzato?
Sulla collaborazione dico Vecchioni, Gianna Nannini, Cosmo, I segreti, Francesco De Leo (così di getto). Influenzato non so. Le mie cose nascono in modo peculiare e profondo dentro di me”….
Grazie per il tempo che ci hai concesso, ringrazia pure chi vuoi, noi ovviamente ringraziamo te e la tua musica.
Ringrazio voi e i vostri lettori. Un abbraccio a tutti !