Questa volta la nostra Samira Winter fa davvero centro. Il nuovo album della fanciulla di origini brasiliane, ma residente in America, infatti rispecchia all perfezione quanto già si intuisce nella copertina: un magico caleidoscopio tra popedelia liquida e dream-pop che ci cattura.
Se nelle uscite precedenti Winter non disdegnava di mettere in mostra una buona predisposizione anche per chitarre rumorose, senza però toglierci la visione di mondi eterei sempre ben congegnati, in questa sua nuova fatica è l’aspetto più sognante e psichedelico a prendere il sopravvento in maniera decisa. Una canzone incantevole come “Here I Am Existing” credo sia assolutamente esplicativa: una passeggiata a piedi scalzi in un sogno che ci porta sopra le nuovole, con questi suoni ovattati e candidi che ci avvolgono. Per non parlare di “In The Z Plane” in cui sembra di trovarsi di fronte a una delicatissima bossa nova acustica e sognante, come se ci fosse una suggestiva compartecipazione tra le origini brasiliane della fanciulla e la sua indole sognante.
Lavora quindi sulle sensazioni la bella Samira, trasportandoci senza alcuna fatica in un mondo senza gravità e dai ritmi bassi e contenuti, ma non per questo si dimentica per strada le melodie e i ritornelli, così appiccicosi e leggeri come zucchero filato che non ti stacchi più dalle dita.
Menzione speciale e doverosa anche per “Pure Magician”, che si avvicina all’estetica degli Slowdive più spaziali e la title track, così ricca di synth accattivanti che disegnano trame deliziosamente pop, capaci di evocare (per chi li ricorda) i nostrani Divine.
Brava Samira. Questo è il tuo disco più bello.