Ottimista, pop, brioso ma sempre incredibilmente strano. Così Robert Pollard ha descritto “Mirrored Aztec” nuovo album della corazzata Guided By Voices. Disco numero trenta Pollard dixit, cifra più o meno tonda (sarebbero trentuno in realtà ) che non spaventa i GBV capaci di sfornare nuovi brani in media ogni sei mesi. Programma rispettato nonostante la pandemia: “Surrender Your Poppy Field” è uscito lo scorso febbraio e a quei quindici brani possiamo ora affiancare questi diciotto.

Nulla rispetto ai ventiquattro di “Warp and Woof” o ai trentadue di “Zeppelin Over China” usciti l’anno scorso ma pur sempre un numero rilevante. Diversi pezzi hanno debuttato nel lunghissimo, vivace livestream che ha visto protagonisti i GBV (soli e senza pubblico) al The Brightside di Dayton lo scorso luglio. Lì di canzoni ne hanno suonate ben cinquantatre.

“Mirrored Aztec” propone buona parte del vasto campionario a disposizione. Melodie dritte e cristalline, distorsioni presenti ma non prevalenti, le chitarre di Doug Gillard e Bobby Bare Jr. che tessono trame semplici ma ben definite. Due singoli di buon livello: “To Keep An Area” e “Haircut Sphinx”. Brani corti ma non cortissimi (“Easier Not Charming”e “A Whale Is Top Notch” i migliori). Ammonimento riuscito: “The best foot forward is running out of patience with us all” da “The Best Foot Forwards”.

Convincente la arrembante doppietta “Please Don’t Be Honest” – “Lip Curlers”, “Biker’s Nest” da moderato headbanging, “Thank You Jane” la melodia indie che resta in testa. Interessanti “Show Of Hands” (una matrioska che contiene due o tre pezzi in uno) e “Math Rock” che dopo un inizio spiritoso fa sul serio con tanto di coro infantile a rimpolpare il ritornello. Curioso anche il recupero di “Bunco Men” ex esperimento fallito e rarità  in circolo da quasi vent’anni.

Nessuna rivoluzione sotto il sole dell’Ohio ma l’ennesima conferma per Robert Pollard e soci che qui indossano l’abito power pop (“Surrender Your Poppy Field” rappresentava invece il loro lato rock). I giorni dei dubbi sul futuro, degli annunci di fine corsa sempre seguiti da successive reunion sembrano ormai molto lontani (meno quelli in cui Pollard tirava una lattina di birra vuota ad altre band ma questa è un’altra storia). “Party Rages On” ed è già  noto il titolo della prossima fatica: “Styles We Paid For” pronta per novembre 2020.