Buona la prima per Lena A., giovanissima artista campana all’esordio con “Tra le dita” al fianco di Giovanni Carnazza; certo, per quanto quello di Lena sia ufficialmente un inizio, è anche vero che la scrittura della cantautrice pare già aver raggiunto quel livello di consapevolezza e autoralità necessario per farsi autorevole nella steppa arida di improvvisati della scrittura e dilapidatori del gusto.
Le immagini testuali sono forti e decise, e l’andamento del brano è reso incalzante dall’intelligente produzione di Carnazza, a gettar benzina sul fuoco sacro acceso al centro del cuore dal vibrante timbro vocale di Lena: per quanto in equilibrio funambolico tra riferimenti illustri come Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista (il mondo di appartenenza dell’artista sembra comunque essere quello e senza vergogna di dirlo, senza paura del confronto) e la più ispirata e combattiva Maria Antonietta, il risultato finale della miscela delle parti porta nelle orecchie di chi ascolta una buona alchimia, figlia certo di un’operazione artistica ed intellettuale che non risente dei limiti soliti del debutto.
“Tra le dita” nasconde in piena vista tutta la potenzialità di un progetto sincero, avvalorato dal nerbo e dalla grinta di una consapevolezza linguistica precisa, che nell’era del dilettantismo segna ancora la distanza – abissale – fra chi posa e chi sente; Lena, di certo, sembra appartenere a questa seconda – sempre più sparuta e meno frequentata – tipologia di artisti emergenti: a noi, pubblico emergente dal cervello e dal cuore in emergenza, altro non tocca che difenderne la sopravvivenza, e darle spazio, farla durare.
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TRA LE DITA è il nome del singolo che ascolterete da venerdì 4 settembre. Fiducia, paura e invidia sono le tre parole cardine del brano, di chi come me “indossa l’alibi perfetto e con le mani sugli occhi sbircia tra gli spazi delle dita”. Feat @giovanni.carnazza Etichetta @lesiepidischi Artwork @ariz_ef Distribuzione @piramesinternational Ufficio stampa @conza.press
