Chi in questi mesi ha dovuto rinunciare a un bel viaggio (magari oltreoceano) può consolarsi con questo delizioso disco dal vivo di Suzanne Vega. Cantautrice raffinatissima e poco amante delle luci della ribalta, preferisce quelle soffuse di un jazz club come il Cafè Carlyle (dove hanno suonato Eartha Kitt, Judy Collins, Bobby Short, Elaine Stritch) per un concerto che è soprattutto un omaggio alla storia gloriosa di New York City.
Sedici brani tra grandi classici come “Luka” o “Tom’s Diner” e cover scelte con cura. Una band fidata alle spalle (Gerry Leonard alla chitarra, Jeff Allen al basso, Jamie Edwards alle tastiere) molta voglia di raccontare e raccontarsi. Bastano le prime note di “Marlene On The Wall”, altro cavallo di battaglia tratto dal disco d’esordio del 1985, per annullare totalmente la distanza già inesistente tra pubblico e artista. La voce di Suzanne Vega si abbandona a melodie ben conosciute, familiari, sempre intense.
Chissà quante volte si è trovata a cantarle eppure non sembra mai esibirsi con distacco ma con la gioia di chi ha fatto della propria passione un mestiere. “New York Is A Woman” e “Pornographer’s Dream” da ascoltare e riscoprire, come i divertenti a aneddoti su Frank Sinatra e Ava Gardner che introducono “Frank and Ava” e quelli sull’amico Lou Reed prima della commovente cover di “Walk On The Wild Side”.
Le dolcissime armonie di “Cracking”, la grinta jazzata di “Tombstone”, il piano di “Anniversary” accompagnano in una passeggiata tra mille colori e suggestioni con una guida d’eccezione e molti vividi ricordi in un live intimo e intimista.