Non è una classifica, anche se è una top ten, ma come faccio a scegliere dieci brani dei quattro alieni che il mondo forse non ha ancora ben compreso dopo più di cinquant’anni?
I Beatles vanno al di là di ogni giudizio, sono i pionieri di quasi tutto quello che abbiamo ascoltato negli ultimi quarant’anni e continueranno a influenzare anche chi ne ha solo sentito parlare. Il mio è un atto d’amore non una classifica.
10 – DEAR PRUDENCE
da “The Beatles”
Sospesa e fuori dal tempo.
9 – LOVE TO YOU
da “Revolver”
George Harrison unisce psichedelia e aromi indiani e anticipa quello che farà in “Sgt Peppers”.
8 -I’M ONLY SLEEPING
da “Revolver”
John ci parla di sè. Testo personale, ma ironico, melodia straniante.
7 – HEY JUDE
singolo
Semplicemente il crescendo più bello degli ultimi sessant’anni.
6 – SOMETHING
da “Abbey Road”
Una perla che George ci regala.
5 – SHE SAID, SHE SAID
da “Revolver”
I Beatles con “Revolver” inziano a diventare alieni. Questo brano innalza John a livelli siderali di melodia e dissonanze.
4 – TOMORROW NEVER KNOWS
da “Revolver”
Jungle, trip hop, elettronica: è tutto qui. John fa qualcosa di difficile comprensione ancora oggi.
3 – HERE COMES THE SUN
da “Abbey Road”
Delicata, suadente, irresistibile.
2 – RAIN
singolo
Per me IL pezzo dei fab four. Batteria assurda a tratti incomprensibile e geniale, dissonanze in anticipo di trent’anni e un reverse finale sulla voce che ha fatto scuola. Su questo brano gli Oasis ci hanno costruito una carriera.
1 – STRAWBERRY FILEDS FOREVER
da “Magical Mistery Tour”
Nulla da dire se non che il duetto violoncello/chitarra con sitar finale è stato composto dagli alieni.