Lo storico gruppo anarco-punk dei Crass ha annunciato l’uscita il prossimo 2 ottobre, via One Little Independent Records, della “Crassical Collection”, ovvero la ristampa dei sette leggendari album della band per l’occasione restaurati dai nastri originali in analogico.
La collezione comprende “Stations of the Crass” (1979), “Feeding of the Dive Thousand (The Second Sitting)” (1981), “Penis Envy” (1981), “Christ ““ The Album” (1982), “Yes Sir, I Will” (1983), “Ten Notes on a Summers’ Day” (1986) e “Best Before 1984” (1986).
Ogni album è arricchito da un nuovo packaging ed inediti mai pubblicati, oltre al nuovo artwork realizzato da Gee Vaucher.
I primi sei album verranno pubblicati in doppio cd: il primo rimasterizzato da Alex Gordon e Penny Rimbaud agli Abbey Road Studios, il secondo contenente materiale inedito, tra brani mai pubblicati e perle live. Ogni packaging conterrà inoltre poster ed un booklet di oltre 60 pagine con lyrics e note da parte dei membri di Crass, da Penny Rimbaud a Steve Ignorant.
Il comunicato stampa ufficiale approfondisce inoltre la biografia della band.
“Poco prima di iniziare questo nuovo capitolo, Crass si sono dedicati al progetto “‘The Feeding of the Five Thousand Remix’: la band ha reso infatti disponibili in download gratuito gli stems in tracce separate del loro album capolavoro “‘The Feeding of the Five Thousand’. Con un “‘call to action’ accolta da numerosi fan ed artisti, le 16 tracce originali sono state mixate, reinterpretate e rivoluzionate. Tra queste, la recente pubblicazione di “‘Normal Never Was’, con i remix a cura di Steve Aoki e Mikado Oko. I profitti derivanti sono devoluti a refuge.org.uk.
Coi loro dischi, dal 1978 al 1985, il collettivo anarco punk Crass ha segnato un’epoca, dando vita a un sottogenere ben definito e facendosi promotori di un’attitudine musicale che mixa punk estremo, tematiche politiche, sociali, ambientali ed una forte ideologia anarchica.
Durante gli anni ’70 e i primi anni ’80 Crass erano in prima linea nella scena punk londinese, promuovendo l’anarchia quale ideologia politica e rendendo popolare il movimento punk anarchico. La band credeva nell’azione diretta: organizzava occupazioni abusive, diffondeva messaggi antifascisti e incoraggiava la resistenza alle pubbliche autorità attraverso la realizzazione del tutto artigianale di libretti informativi, e la creazione di forme d’arte come collage musicali, poesie, filmati”.