Nella nostra rubrica Weekly Radar vi abbiamo raccontato l’epopea artistica di questa band ( leggi ) che con “Northern Songs” raggiunge la non facile impresa di pubblicare il decimo album. La band, che mosse i primi passi in quel di Philadelphia, per una serie di fatti e coincidenze ha sempre trovato nella baia di San Francisco un luogo dove, come attratti da una calamita, essere in perfetta armonia con il loro percorso artistico. Cresciuti ascoltando e radicando il loro suono con la musica indie britannica degli anni ’80 e ’90, la band ha raggiunto una propria identità musicale con quella che viene definita neo-psichedelia che ha però chiari agganci con i Byrds, gli Spacemen 3 e con la corrente Paisley Underground, soprattutto i Rain Parade da sempre punti di riferimento di Scott Vitt e soci.
L’album è un DIY per eccellenza: scritto, suonato, registrato, mixato e masterizzato nello studio della band a San Rafael. Riff indovinati, muri di chitarre riverberate e melodie che arrivano dirette ai nostri sensi più sensibili fanno di “Northern Songs” un album che merita di essere appuntato sul nostro taccuino, alla voce “da ascoltare”.
Quindi lasciamoci trasportare dal riff di “No One Weeps”, con quell’aggancio alla Stone Roses ed il brano che si tuffa in un solo di chitarra che non può non ricordarci la White Falcon di Billy Duffy nel suo splendido periodo con i Cult. Oppure immergiamoci nella solare “I don’t Care” con la solita chitarra di Eric Harms a dettar legge.
Il Jangle- pop di “Northern Song” è un omaggio ai Byrds (e come non farlo visto che il brano fa proprio riferimento a quel Nord riferito alla California).
Sempre in perfetto stile C86 è “Stardust” mentre “Swiss Mountain Myth” più che una canzone è un quadro dipinto dalla band per essere incorniciato ed esposto al museo della psichedelia moderna.
Gli Asteroid No.4 continuano a ruotare intorno al mondo. Come tutti gli asteroidi non si vedono a occhio nudo. Bisogna armarsi di un buon telescopio e tanta pazienza per scovarli. Ma quando li vedi, li cataloghi e gli dai un numero. Questo asteroide che porta il numero 4 è molto luminoso. Segnamoci la sua posizione e seguiamolo nelle sue strane traiettorie.