Avevamo già apprezzato molto il cantautore Roberto Ventimiglia che, col precedente “Raw”, ci aveva aperto il suo scrigno sonoro fatto di sublimi delicatezze pop; ora l’artista pontino (ma dall’animo internazionale) torna a deliziarci con un altro lavoro nuovamente inciso in casa a basso costo e che, come ci suggerisce il titolo, vuole essere una sorta di diario dei mesi trascorsi durante il lockdown.
“Look at the Stars Tonite (A Lockdown Time Diary)” è composto da cinque brani, tre dei quali inediti e due ripescati in tempi di quarantena (si tratta della ballata amorosa “Black Ink”, composta in precedenza ma mai registrata, e dell’onirica e soffusa “London” che in realtà figurava come demo nell’album di debutto).
Le nuove tracce mostrano una vena melodica inedita, a partire dalla quasi eponima canzone posta in apertura, dall’arrangiamento vivace e dal cantato coinvolgente. Si procede con l’evocativa “Tis a Pity, Indeed”, il cui titolo vuole omaggiare il grande George Harrison e i due citati brani che il Nostro ha finalmente voluto immortalare su disco, fino ad arrivare alla programmatica “Lockdown Time Diary Page” che chiude l’Ep col giusto piglio.
Questo lavoro rappresenta quindi un nuovo assaggio delle capacità e del talento compositivo di Roberto Ventimiglia, il quale ha preferito ancora una volta cimentarsi in inglese ma che sarebbe curioso vedere alle prese con la lingua italiana, magari mantenendo questo apparato musicale.