Nuovo lavoro a febbraio per i Mogwai, che non si sono fatti fermare dall’ondata pandemica registrando insieme a Dave Fridmann (rimasto in America e collegato da remoto) un album dal titolo imperioso: “As The Love Continues”. Un’ottima scusa per provare (impresa ardua) a scegliere dieci brani che rappresentino al meglio la discografia degli scozzesi di Glasgow, in bilico tra uscite ufficiali e le colonne sonore a cui si dedicano da tempo.

10 – TUNER

1995, da “Tuner / Lower”

Sono passati venticinque anni dal primo singolo dei Mogwai, che metteva insieme due anime delineate chiaramente: quella introspettiva di “Tuner” con un impianto più tradizionale e cantato (prevalentemente da Stuart Braithwaite) contrapposta alla furia di “Lower”. Un biglietto da visita di tutto rispetto.

9 – R U STILL IN 2 IT

1997, da “Mogwai Young Team”

Iniziamo a esplorare il lato soft e introverso dei Mogwai con uno dei brani più particolari dell’esordio sulla lunga distanza prodotto da Andy Miller e Paul Savage. Aidan Moffat degli Arab Strap alla voce in un duetto accorato e incredibilmente dark “…

8 – CHOCKY

1999, da “Come On Die Young”

Album numero due e i Mogwai già  dimostravano ampiamente di saper creare paesaggi sonori di rara potenza e intensità . Nove minuti di puro crescendo quelli di “Chocky”, che anticipavano di qualche anno l’impegno sul fronte compositivo ““ cinematografico. Tutto è partito da qui si potrebbe dire, compresa la fruttuosa collaborazione con Fridmann.

7 – 2 RIGHTS MAKE 1 WRONG

2001, da “Rock Action”

“Rock Action” rappresenta probabilmente il picco melodico dei Mogwai e questo brano è un po’ la summa di quei trentotto minuti e delle numerose collaborazioni che li caratterizzavano. Sound caldo, archi, un banjo, le voci di Gary Lightbody – Gruff Rhys – Willie Campbell che armonizzano tra fruscii e distorsioni

6 – “SAD DC”

2003, da “Happy Songs For Happy People”

Si doveva chiamare “Bag Of Agony” e che abbiano cambiato il titolo del quarto album in “Happy Songs For Happy People” dimostra tutta l’ironia dei Mogwai. Brani strettamente legati tra loro, sintetizzatori e maggiore partecipazione di Barry Burns e John Cummings alle parti vocali. “Sad DC” era la bonus track dell’edizione giapponese.

5 – GLASGOW MEGA SNAKE

2006, da “Mr. Beast”

L’inizio della seconda carriera dei Mogwai. “Glasgow Mega Snake” tenace, dura, sfrenata, dominata da chitarra e batteria fermava forse per la prima volta su disco l’incredibile vivacità  e intensità  dei live degli scozzesi anche grazie alla mano sapiente del produttore Tony Doogan.

4 ““ THE SUN SMELLS TOO LOUD

2008, da “The Hawk Is Howling”

Spariscono completamente le parti vocali e gli strumenti prendono il sopravvento. Torna a produrre Andy Miller e i Mogwai diventano meno intensi e a tratti quasi giocosi, solari, come nella qui presente “The Sun Smells Too Loud” in bilico tra elettronica e graffi di chitarra

3 ““ SAN PEDRO

2011, da ” Hardcore Will Never Die, but You Will”

Forse il disco meno amato dei Mogwai e quello più accessibile, andato comunque piuttosto bene in classifica. “Hardcore” regalava brani tosti e lineari orientati verso il rock puro a partire dalla tenace “San Pedro”. Utile segnalare anche il supporto di Paul Savage a mix e co – produzione

2 – DEESH

2014, da “Rave Tapes”

Inquietante l’incedere di “Deesh”, che poteva e può ancora essere una perfetta sigla per film e serie tv che del resto hanno ampiamente usufruito della musica dei Mogwai. Affiancati ancora da Paul Savage chiudono il gap che separava colonne sonore e musica propria con insuperabile grinta.

1 ““ OLD POISONS

2017, da “Every Country’s Sun”

Arriviamo al recente passato, l’inizio del nuovo periodo Dave Fridmann verrebbe da dire. Mogwai psichedelici si muovono nello spazio di un album coriaceo, che non vuol mollare e infatti non molla di un centimetro con l’energia di una supernova.

BONUS TRACK # 1 – PORTUGAL

2013, da “Les Revenants Soundtrack”

Apriamo il capitolo colonne sonore con quella splendida della serie francese “Les Revenants” (molto meglio la versione originale del remake americano) in cui i Mogwai fanno magie cesellando un commento sonico che li riporta ai tempi di “Rock Action”

BONUS TRACK # 2 – MOON IN REVERSE

2020, da “Zero Zero Zero soundtrack”

Creare un accompagnamento per “Zero Zero Zero” non era semplice ma i Mogwai sono riusciti a legare con la loro musica i momenti più frenetici di una serie girata al fulmicotone e montata con maestria.

BONUS TRACK # 3 – STEREODEE

1997, da “4 Satin EP”

Gli EP hanno rappresentato una parte importante della discografia dei Mogwai e non sono in pochi a ritenere che contengano i loro brani più divertenti, appassionati, spettacolari. Sarà  vero? Chissà  “… intanto chiudiamo con i tredici minuti di “Stereodee”.

Photo Credit: Steve Gullick