La dimensione dei POST NEBBIA è un interno di appartamento notturno dove si vede poco, si sentono suoni accattivanti e una voce che ci parla e ci affascina, conducendoci tra tenebre a mano a mano più rarefatte.
POST nel senso di dopo, di oltre, e POST forse anche nel senso di postare, NEBBIA.
Una band composta da quattro ragazzi padovani appena ventenni che lavora sulle idee e sul massiccio lavoro di home recording di un componente in particolare: Carlo Corbellini, classe 1999.
Il risultato di questo lavoro è il secondo disco di inediti che segue l’esordio del 2018. Quella che abbiamo di fronte è un’opera edita per Dischi Sotterranei/La Tempesta che si anima e si mostra in un lo-fi psichedelico capace di trasportare l’ascoltatore in un viaggio sensoriale coerente, attraverso un’ironica e grottesca carrellata di programmi televisivi provinciali per insonni e paranoie esistenziali ovattate dalla notte.
In “Canale Paesaggi” i richiami artistici squillano Arctic Monkeys e Tame Impala da tutte le parti, ma c’è una pennellata continua che colora di funky groove l’atmosfera con connotazioni e riferimenti molto 70s.
I testi sono intimisti e curiosi, un flusso di coscienza da seguire fino alla foce, che si rivela essere una dissolvenza.
Le tracce si susseguono anellate in un meccanismo perfetto e ogni brano dice la sua, sia concettualmente che musicalmente. L’apertura dopo l’intro è “Televendite di quadri”, singolo d’anteprima che esiste anche in una versione alternativa insieme a Dutch Nazari, e che indubbiamente ha un effetto folgorante su chi lo ascolta ed è subito convincente. Nonostante questo, i brani che incontriamo proseguendo l’ascolto rimangono tutti sul medesimo livello, ed è un fenomeno piuttosto raro, soprattutto tra gli esordienti (ma non solo) che azzeccano magari un brano o due e poi provano a fare un disco per forza pieno di riempitivi. “Canale Paesaggi” non è così, il progetto è solido e di alto profilo, avrei forse solo lavorato meglio sulla produzione. Ho provato ad ascoltare il disco (tramite Spotify Premium) su impianti professionali ad alto volume e i suoni rivelano ahimè tutte le problematiche legate alla compressione sonora, dividendosi tra loro e facendo perdere il senso e il fuoco. Questo accade con moltissimi album, non preoccupatevi.
“Canale Paesaggi” è stata una scoperta davvero inattesa e gradevolissima. Un disco di valore che lancia i POST NEBBIA nella musica che conta.
Apprezzatissima la scelta di usare l’italiano per un indie vero dall’anima d’oltremanica, quando di solito in questi casi si sceglie inevitabilmente l’inglese. Scelta d’altro canto dettata dalle esigenze espressive di Carlo Corbellini.
I POST NEBBIA hanno appena cominciato, hanno vent’anni, sono di Padova, il disco è stupendo, il sound è personale ed ipnotico.
Tutto molto esaltante.