Neanche un mese fa è uscito il loro ventiquattresimo album “Protean Threat“e ora ce ne piazzano un altro ancora più forte. Gli Osees ci deliziano in questo strano autunno con ancora un nuovo album: “Metamorphosed”! Le prime tre canzoni non durano nemmeno due minuti, veloci e elettrizzanti, mentre le ultime due sono dei gran bei pezzi da più di tredici minuti l’una.

Molto più veloce e distorto, questo disco, ti arriva dritto nel petto stordendoti. In “Saignant” non te ne rendi nemmeno conto e sei in mezzo all’urgano. 1 minuto e 29 secondi di puro delirio. In “Electric War” l’effetto distorto è accompagnato da suoni cosmici sintetizzati. Tempo di due giravolte e ti ritrovi in “Weird and Wasted Connection”. Totalmente un altro mondo, come se si fosse lanciati da una parte all’altra tra due universi da quello più punk a quello più psichedelico.

“The Virologist” (un titolo tutto dire in questo momento) è un brano strumentale che vaga per il cosmo. Un climax pinkfloydiano. Ogni strumento ha il suo momento, chitarra, batteria, basso fanno assoli in tutta la canzone. Sintetizzatori che emettono suoni acidi e frizzanti, ad un certo punto si sentono pure degli uccellini cinguettare. Da assaporare pian piano. L’altro pezzo forte del disco   è   “I Got A Lot” ventiquattro minuti e 10 secondi   interi di sperimentazione. Qui c’è anche la voce che la rende più catchy. Un ritmo tribale, meno acido della canzone prima più corposo e stravagante. Dove il ripetere della frase  “I got a lot in my mind” si trasforma in uno strumento: le tante versioni creano un effetto allucinatorio. Una sirena allarmante conclude il pezzo.

Questo album è un’esperienza da fare. Assolutamente raccomandato per far vagare la propria mente in nuovi orizzonti musicali, una cosa non da poco! Gli Osees si sono rivelati anche stavolta dei grandi musicisti.

Credit Foto: Titouan Massė