Di certo non è un nome nuovo, per redazione e lettori di IFB, quello di Dinosauro, che dopo aver impilato negli ultimi mesi una discreta risma di singoli oggi torna a far sentire alla scena la sua voce (piena di dissenso e intelligente divergenza) con “Peccato”.
Tra le qualità che certamente catturano l’orecchio, Dinosauro ha la fortuna di poter contare sulla coerenza stilistica di una penna audace (ai limiti dell’irriverenza), capace di dar corpo alla critica umana – e più che mai sociale – di una scrittura che sa di terapia, di auto-riflessione: “Peccato” diventa il brano che è grazie alla corrispondenza efficace tra etica ed estetica che trova il proprio trampolino in un processo introspettivo restituito in musica, nel connubio poetico di un singolo che ricorda Colapesce e Dimartino senza perdere di originalità ma guadagnandone in forma e confezionamento. Le parole sono importanti – e Dinosauro lo sa – e ricordarsi come si usano (e quanto possano diventare “esplosive”), nel 2020, è un atto di resistenza che sa di rivoluzione.
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Bravo. Aspettiamo nuove.