Dannazione a questi ottimi Hiroshi. (col punto, mi raccomando!). Nati a Fermo nel marzo del 2015, i ragazzi hanno fatto la giusta gavetta e il giusto percorso per arrivare all’esorio “Anything” con le idee belle chiare e un motto che mi sembra lampante: non classificateci!
Il suono degli Hiroshi. è una riuscita combinazione di elettronica e dream pop (e aggiungerei pure post-rock, senza che qualcuno si spaventi o storca il naso). Quando pensi di averli inquadrati e catalogati, quando credi di aver trovato il bandolo della matassa ecco che ti spiazzano. Sanno essere freddi e distaccati ma, nella canzone sucessiva, ecco che ti avvolgono come le braccia di una mamma amorevole pronta a dispensare sicurezza e tepore.
Le note stampa ci avvertono: “Anything” nasce come un collage di memorie infilate in una catena, il concept è quello del frammento. Come le foglie di un oracolo, che venendo spostate dal vento mostrano la multiformità delle parole e dei significati al viandante incerto.
Noi ascoltatori possiamo dire che questa liquidità e questo scivolare, in perfetto equilibrio, su suoni magistralmente in bilico tra tra ghiaccio, fuoco e acqua, beh, ci convince moltissimo. Apprezziamo il taglio notturno che la band sembra predilegere, quando i toni si abbassano e tutto assume contorni dolci, sfocati e morbidi, cosa che nobilita maggiormente le ottime melodie, ma ripetiamo, non siamo affatto spiazzati da caratteri che si alzano e ritmi che si fanno più nervosi ma anche più incalzanti: tutto è sempre fatto con misura e, nel gioco degli incastri, il puzzle funziona molto bene. Il disco non è certo strumentale, ma ci piace come la band sappia usare le voci con buona parsimonia, creando ottimi paesaggi sonori (quasi da film, mi permetto) a vantaggio solo della musica, altro punto a favore!
Insomma, complimenti!
“Anything” il nostro primo album è fuori.
Ascoltalo ora.
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Nufabric Records UNOMUNDO-Press&Promo Agency- Artist First Kobayashi
Pubblicato da Hiroshi. su Venerdì 11 dicembre 2020