Il breve tour estivo che ha visto impegnato Vasco Brondi da giugno a settembre è stata una delle poche gradite sorprese dei mesi scorsi. Uno spettacolo intimo e minimale (qui la recensione della data milanese) nato durante e dopo il lockdown di marzo, figlio dei frammenti di canzoni, libri, testi e poesie che Brondi ha condiviso in quel periodo con i suoi fedeli ascoltatori. Ricordi, sensazioni a prova di distanziamento che tornano a vivere in “Talismani per tempi incerti (Live Estate 2020)”.
Un disco che evoca lo spirito di quelle date, rispettando più o meno fedelmente il succedersi e l’avvicendarsi dei brani scelti di volta in volta da un Vasco ormai artista a tutto tondo, deciso a “ricambiare l’abbraccio stretto” del pubblico con un’ora di musica e parole tra reading e canto, cover e omaggi molto sentiti. C’è tutto il mondo del musicista di ieri e di oggi tra le note e le pagine voltate senza fretta: la passione mai sopita per l’opera di Giovanni Lindo Ferretti espressa in “Cronaca Montana” dei P.G.R. e “In Viaggio” dei C.S.I., Battiato e De Andrè, scrittori e poeti come Erri De Luca, Wislawa Szymborska, Mariangela Gualtieri e Mario Luzi.
Cinquantotto minuti ricchi di pathos e introspezione che sono solo una parte (la gran parte questo va detto) non la totalità di quello che è stato portato in scena. Uno squarcio della vita (presente e forse futura) di un ex punk mai così sentimentale e allergico ai sentimentalismi che si mette in gioco ospitando Margherita Vicario nella gucciniana “Noi Non Ci Saremo” e Massimo Zamboni in una struggente “Annarella” dei CCCP che chiude idealmente il cerchio di rimandi lindo ““ ferrettiani. Un faccia a faccia necessario tra artista e pubblico con uno sguardo al passato e la testa già a domani.
Credit foto: Riccardo Trudi Diotallevi