A poco più di due anni dal suo sophomore, “The Two Worlds”, Brigid Mae Power è ritornata lo scorso maggio con questo suo nuovo LP, il suo primo per la Fire Records.
Registrato in appena tre giorni a The Green Door, uno studio analogico di Glasgow, “Head Above The Water” è stato prodotto dalla stessa songwriter irlandese insieme al marito Peter Broderick e al folk-singer Alasdair Roberts.
Rispetto ai suoi due lavori precedenti, il suono di questo nuovo lavoro si è allargato con nuovi strumenti che si sono aggiunti nelle sue composizioni, arricchendo in modo prezioso il suo album, ma è la sua incantevole voce ad avere il potere e a rimanere ancora al centro di tutto.
Mentre racconta le sue memorie nell’iniziale “On A City Night”, la Power disegna eleganti e magiche melodie country-folk grazie all’aiuto della pedal steel che amplia i suoi orizzonti, creando infiniti paesaggi sonori.
In “Wearing Red That Eve”, invece, la musicista di Galway, su una leggera base di piano e violino, parla di un incontro a NYC con un gruppo di uomini che la tormentavano: inutile specificare che la sua voce sa descrivere perfettamente i sentimenti che ci vuole mandare.
La gentile “I Was Named After You” è coperta da un leggero velo di psichedelia (prezioso il suo elegante flauto), mentre “You Have A Quiet Power”, una canzone dalla strumentazione piuttosto scarna, seppur malinconica, riesce a infondere una notevole dose di intimità .
La title-track “Head Above The Water” chiude poi il disco con influenze jazz e un piano molto raffinato che accompagna perfettamente la sempre calda voce di Brigid.
“Head Above The Water” non è solo un lavoro strumentalmente più ricco dei suoi predecessori, ma è anche capace di scaldare i cuori di chi ascolta attraverso la sua bellezza, la sua sincerità e la sua generosità .
Photo Credit: Steve Gullick