Phil Spector, storico produttore ed inventore della celebre tecnica di produzione denominata “Wall Of Sound” (ma anche “Spector Sound”), è morto all’età di 81 anni nel carcere dove, dal 5 giugno 2009, era rinchiuso in seguito ad una condanna a 19 anni per omicidio di secondo grado.
A dare la notizia è lo stesso istituto di correzione, il California Department of Corrections and Rehabilitation, che sul suo sito annuncia: Spector è morto per cause naturali il giorno 16 gennaio.
Spector inizia la sua incredibile carriera nei primi anni ’60 come produttore di singoli pop di successo come “Be My Baby” (The Ronettes), “You’ve Lost That Lovin’ Feeling” (the Righteous Brothers), “Da Doo Ron Ron” (the Crystals), “Christmas (Baby Please Come Home)” (Darlene Love) e molti altri.
Celebri, negli anni successivi, i suoi ‘interventi’ su album di artisti come Ike e Tina Turner (“River Deep, Mountain High”, 1966), Beatles (“Let It Be”, 1070), George Harrison (“All Things Must Pass”, 1970) e John Lennon (“Plastic Ono Band”, 1970), Leonard Cohen (il controverso “Death of a Ladies’ Man”, 1977), i Ramones (“End of the Century”, 1979).
La vita di Spector è purtroppo però segnata anche da terribili vicende di cronaca.
Nel 1972 la moglie di allora, Ronnie Spector (cantante delle Ronettes), tenuta prigioniera in casa, lo accusa di tentato omicidio.
La situazione precipita notevolmente nel 2003 quando viene arrestato in seguito al ritrovamento, nella sua casa di Alhambra, del corpo senza vita dell’attrice Lana Clarkson, delitto per il quale, dopo anni di battaglie processuali, nel 2009, viene giudicato colpevole e costretto a scontare una condanna di 19 anni di detenzione in una prigione statale. I fatti sono soggetto di “Phil Spector” film del 2013 diretto da David Mamet nel quale era Al Pacino a vestire i panni del controverso produttore.
Spector è stato indotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1989.