Dopo aver pubblicato appena un paio di EP, “The Chats” (2016) e “Get This In Ya” (2017) e una manciata di singoli che li hanno fatti conoscere in giro per il mondo, lo scorso marzo The Chats hanno realizzato questo loro primo album, uscito per Bargain Bin Records, l’etichetta di loro proprietà , e Cooking Vinyl.
Il cantante e bassista della band del Queensland Eamon Sandwith spiega in maniera molto semplice: “voglio solo che la gente si diverta”. E, con un’introduzione del genere, non possiamo esimerci da ascoltare il loro esordio full-length, lungo appena ventotto minuti (ma con ben quattordici canzoni).
Ci tuffiamo nel loro mondo con “Stinker”, un minuto e mezzo di pura energia, riff ad alto livello di energia, ritmi esagerati e melodie accattivanti a cui è difficile resistere.
La loro anima punk-rock più cazzona esce nel singolo “The Clap” con quei suoi divertentissimi handclapping che la rendono ancora più saltellante, quasi a voler incendiare l’animo di chi li sta ascoltando, in attesa che ritornino (finalmente!) i live-show, dove ““ ne siamo sicuri ““ questo pezzo sarà uno degli highlight.
Piuttosto inaspettato, invece, lo spoken-word di Sandwith in “Keep The Grubs Out”, che si va a porre sopra a un rumoroso tappeto sonoro, mentre “Pub Feed”, che parla di birra, è una delle tracce più solide del disco con la sua velocità , la sua potenza, la sua cattiveria punk-rock e ovviamente le sue melodie irresistibili.
Se in “4573” il gruppo australiano prova ad aggiungere qualche influenza psichedelica, prima di esplodere in un adrenalinico punk old school, con “Do What I Want” i Chats riescono ad aggiungere un’atmosfera più rilassata e pop al loro disco.
Come già ammesso dalla stessa band, “High Risk Behaviour” ha l’obiettivo di far divertire chi ascolta e ““ dobbiamo ammetterlo ““ ci riesce alla grande: il trio del Queensland non cerca di sperimentare o di creare nuove strade, ma decide invece di tuffarsi in un mondo garage-punk dai ritmi elevati e dalle melodie fantastiche e ci regala mezz’ora di pura adrenalina e di sudore. Non vediamo l’ora di vederli su un palco.
Photo Credit: Luke Henry