Registrato nel 1995, doveva essere l’album di debutto degli Earthmen. Ha trovato invece l’opportunità di presentarsi al mondo con 25 anni di ritardo affinchè la discografia della band di Melbourne potesse finalmente avere una sequenza logica e, cosa più importante, una sorta di giustizia.
Il titolo trae spunto dagli Periscope Studios dove l’album fu registrato e prodotto da Wayne Connolly, studio in cui la band trovò ispirazione e la giusta miscela di stimoli per crescere professionalmente.
Sebbene molti dei brani trovarono poi spazio nelle pubblicazioni a seguire, questi pezzi vengono qui presentati nella loro prima forma: le versioni successive che possiamo ascoltare in varie pubblicazioni posteriori vennero registrate e prodotte di nuovo dopo il passaggio della band alla Warner’s East West Records (questo spiega il perchè l’album è rimasto parcheggiato per 25 anni). Anche se dalle nostra parti la band di Melbourne non è molto conosciuta, nella loro terra ebbero un più che discreto successo, soprattutto con l’album “Love Walked In” del 1997.
Nick Batterham and Scott Stevens sono i due principali protagonisti di questo album e di una band che ha avuto vari musicisti alternarsi fino allo scioglimento, avvenuto nel 1999.
Le dodici canzoni dell’album si susseguono contraddistinte dalla costante ricerca melodica che si esalta il “Legroom” con i fiati a colorare le trame oppure con “Scene Stealer” dove gli Housemartins incontrano i Gene. Coinvolgente l’arpeggio di chitarra della finale “This Much I Know”.
Un album ben strutturato con le chitarre in primo piano e la voce di Stevens mielosa e a tratti languida. Nel complesso l’album se la cava piuttosto bene e non deluderà di certo i fan, sicuramente soddisfatti per questo dono inaspettato.
Credit Foto: Kara-Lynne Cummings