Arriva il quinto album di queste energiche ragazze, prodotto e mixato da Matt Lambozza (PALM, Shimmer). Il lavoro si presenta come una svolta per la loro produzione, una virata verso sonorità più pop e accessibili, nel tentativo di semplificare uno stile, che comunque precedentemente aveva raccolto consensi, e raggiungere un pubblico maggiore.
Un avvicinamento al pop, quindi, che loro stesse hanno definito come una nuova ossessione: approccio certamente tentato ma, a mio avviso, riuscito solo in parte, perchè il disco, anche se a volte accessibile e più immediato dei loro precedenti lavori, resta comunque un esercizio di punk a tratti noise, fortunatamente lontano da facili fascinazioni mainstream.
Resta forte una dose di riconoscibilità che non guasta mai, al primo ascolto pensi subito che sono ancora loro, in procinto di intraprendere un nuovo percorso ma ancora con i piedi ben piantati nel loro passato. D’altronde questo è il loro quinto album e se “Roch Goin’ Down”, nel suo essere bizzarro, aveva già iniziato tra le righe un timido percorso verso approcci più melodici, qui tutto avviene in maniera più evidente, anche attraverso una ricerca di una struttura canzone più convenzionale.
Ani Ivry-Block, Lily Konigsberg e Nina Ryser tessono le loro armonie vocali e i consueti cori in modo più accattivante e li accompagnano con il loro ritmo tirato e la chitarra che si ripete in percorsi sempre originali, in una costante energia contagiosa e diciamolo sempre divertente.
Resta, come dicevo, un certo approccio noise punk che in alcuni brani riesce brillantemente a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, specialmente quando la durata del brano è più ampia come avviene in “All Over My Face” con una parte finale interessante, “Big Bad Want”, composta prima dell’avvento Covid, con un bel ritornello e linea di basso, tutto in chiave decisamente punk.
Anche nei pezzi più brevi troviamo momenti divertenti come in “Hey!” o “The Cow” e soprattutto in “Corner Store” dove il tentativo di costruire qualcosa secondo i dettami classici del pop punk appare più evidente.
Il risultato finale è un album che proietta queste giovani ragazze verso una trasformazione in fondo dovuta e intelligente, ma non completamente compiuta: la band mantiene ancora, a mio avviso fortunatamente, le cose migliori del loro passato.
Vedremo cosa ci riservirà il futuro ma queste fantastiche ragazze hanno ancora molto da dire.