Axel Flóvent viene dall’Islanda ed è un cantautore.
Quella che state leggendo è la recensione del suo debut album, dal titolo “You Stay by the Sea”.
Tuttavia, questa non è la prima raccolta che l’artista pubblica: sono stati pubblicati, dal 2016 ad oggi, praticamente un EP all’anno insieme ad una serie di singoli i quali hanno contribuito a dipingere l’abilità di Flóvent nella scrittura di brani emotivi e carichi di sentimento.
Rispetto ai primi lavori, un po’ improntati al DIY, l’artista compie un enorme passo avanti affidandosi alle abili mani del produttore Ian Grimble (già collaboratore dei 1975 e dei Mumford & Sons), il quale attraverso l’aggiunta degli ottoni in praticamente ogni singola traccia, dona texture ed energia all’atmosfera dell’intero album.
La capitale islandese Reykjavàk è la location perfetta per fare da sfondo e da ispirazione per “You Stay by the Sea”, opera malinconica e sospesa tra i pensieri dell’autore.
Il mood si percepisce già dalla prima traccia, “Tonight”, che imposta un po’ il sound soft folk dell’album. Seguono poi tracce tranquille come la dolce “Tourist”, in cui l’animo calmo e riflessivo di Flóvent si esprime al massimo, ma non mancano momenti più ritmati e vitali come “Driving Hours” e “Haunted”, quest’ultima impreziosita da un bell’assolo di tromba.
Per essere un debutto discografico, “You Stay by the Sea” non è niente male.
Sembra essere pervaso di un certo clima benefico fatto di calma accogliente e lentezza, che ci invoglia a rimanere in ascolto ancora un po’.
Speriamo solo che ci possa essere un’evoluzione e che Axel Flóvent non finisca, come il collega Passenger, a fare le cover di sè stesso.
Credit Foto: Magnus Andersen