“Take the time for the beat and this time make it better“, recita “Make It Better”, la title track dell’album omonimo (in uscita il 19 marzo via We Were Never Being Boring Collective (Italia, USA), Sulatron Records (Germania) e Sour Grapes Records (UK)) degli a/lpaca. Il brano è dunque un ritornello, una dichiarazione d’intenti, un manifesto. In una sola frase, gli a/lpaca – Christian Bindelli alla voce e alla chitarra, Andrea Verrastro al basso, Andrea Fantuzzi alle tastiere e Andrea Sordi alla batteria – ci dicono del loro stile di fare musica e della voglia di rendere la musica una missione.
Il loro motto si basa su due parole, “beat music”, quindi un grande lavoro sul ritmo, come elemento centrale, ma non si fermano certo li. Chitarre sporche, acide e roboanti, in un psych-rock che incorpora Pink Floyd e Soft Machine così come Neu! e Can, chiudendo con l’attualità di Thee Oh Sees e King Gizzard & The Lizard Wizard. Il mix funziona!
“Make It Better”, il loro primo album, è stato registrato nel corso del 2020 da Davide Chiari presso La Buca Recording Studio di Montichiari, Brescia. Il missaggio è stato realizzato da Marco Degli Esposti, il mastering è a cura di Lorenzo Caperchi. In un mondo in cerca di guarigione, gli a/lpaca lanciano il loro invito alla bellezza, alla condivisione, al ballo: “Sometimes I live the past but I know beat is my place“.
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Foto di Bianca Maria Lecchini